Piastri domina in Bahrein, Norris ne combina di ogni: la lotta tra McLaren per il Mondiale ha un favorito?
Oscar Piastri ha vinto il Gp del Bahrein, precedendo sul podio la Mercedes di Russell e l’altra McLaren di Norris (per lui altra gara piena di errori). Gli ultimi due rischiano però una sanzione di 5 secondi: il primo per aver attivato il Drs in pista quando davanti non c’era nessuno, il secondo per il tocco di un meccanico alla sua vettura durante la prima sosta ai box, quando il britannico doveva scontare cinque secondi di penalità per falsa partenza. La Ferrari ancora fuori dal podio, ma pronta a salirci in caso di penalità: un ottimo Leclerc è quarto davanti a Hamilton (5°), di rimonta dopo il nono posto di sabato in qualifica. Notte fonda per la Red Bull: Verstappen è sesto, Tsunoda nono. Hanno chiuso la top-10 l’Alpine di Gasly (7°) e le Haas di Ocon (8°) e Bearman (10°). Gara difficile per Antonelli, ritrovatosi dietro con l’ingresso della Safety (per il contatto tra Tsunoda e Sainz) e fuori dai punti. Domenica prossima si corre in Arabia Saudita.
Tutto come da previsioni. Anche sotto il caldo di Sakhir, le McLaren hanno continuato a viaggiare davanti a tutti. La differenza però sta nei piloti che la guidano, con una forza mentale completamente opposta. Quando sente odore di successo, Piastri non si fa mai scappare questa occasione, Norris invece fa i conti con le scorie presenti nella sua testa, incappando in continui errori che dilapidano le chance di titolo. L’ottima partenza del poi vincitori, bravo a resiste all’attacco di un ottimo Russell, gli ha permesso di contenere la posizione di vertice e di scappare via nel ritmo gara, gestendo poi alla ripartenza di gara post safety car, entrata per i detriti del contatto Tsunoda-Sainz. Con il successo, è alla quarta vittoria in carriera, escludendo le due sprint vinte nei Gp del Qatar 2023 e 2024.
Il suo compagno di box, invece, ha collezionato errori a non finire, anche se è finito sul podio: il sesto tempo in qualifica, poi la falsa partenza al via — che ha vanificato un super scatto fino al terzo posto — e che gli ha portato la penalità di cinque secondi al primo cambio gomme. Nel finale, dopo il sorpasso a Leclerc, è arrivata la bandiera bianconera per track limit che poteva costargli altri cinque secondi. Da capire se la Fia sanzionerà il tocco del meccanico alla sulla monoposto durante il primo cambio gomme. Quello che è certo è che la mente dei due piloti papaya è completamente opposta. Si attendono scintille tra loro nel corso della stagione, quando i punti inizieranno a scarseggiare ed entrambi sentiranno odore di titolo, considerando che quest’anno la possibilità di vincere il Mondiale Piloti è più ghiotta che mai. Dopo la bella gara di Melbourne, però, Norris si è sciolto come la neve al sole. In Cina il rivale si è preso la pole e ha chiuso davanti, in Giappone avrebbe potuto farlo e lottare per la vittoria contro Verstappen se il team non avesse deciso di congelare le posizioni (con Norris secondo), prima dei tanti errori del numero 4 visti stasera in Bahrain.
Se le McLaren volano, plausi vanno fatti a Russell e Leclerc, autori di un’ottima gara. Il pilota della Mercedes aveva chiuso secondo in qualifica sabato, prima della sanzione per l’uscita in pit in anticipo nonostante il semaforo rosso (come Antonelli), ma è subito riuscito a impensierire Piastri a inizio gara, conducendo poi con un ottimo passo rispetto ai rivali inseguitori. Anche su Norris, arrivato prepotente nel finale dopo il sorpasso su Leclerc. Bella la difesa in curva 1 all’ultimo giro del pilota Mercedes, che non si sta facendo distrarre dalle voci che danno Verstappen nuovo pilota di Brackley dalla prossima stagione. Il britannico sta sempre rispondendo presente sin dalla prima gara di stagione, finendo sempre a podio eccetto in Giappone. Merito anche di una vettura, la sua, solida e capace di adattarsi a tutti i circuiti, indubbiamente seconda forza del Mondiale dietro alla McLaren.
Leclerc ha fatto quello che può, su una Ferrari cresciuta grazie al fondo nuovo introdotto in Bahrein ma ancora fuori dal podio. Bravissimo il monegasco nel secondo stint, quando con gomma gialla ha passato sia Gasly sia Norris. Nel finale, alla ripartenza dalla safety, è stato eroico a difendersi in tre occasioni su Norris, poi ha dovuto mollare il colpo. Un po’ di rammarico se si guarda alla decisione Ferrari di puntare nel finale sulle hard rispetto alle soft inserite dalla Mercedes. Charles, così come Hamilton, non ne aveva, e proprio Lewis ha fatto notare al team i problemi della vettura con questo set, con parecchio sottosterzo e poco grip. Quel che è certo è che il passo del britannico rispetto al compagno Leclerc non era lo stesso, quindi il pluricampione inglese avrà bisogno di crescere e capire la vettura nel corso della stagione. La bella notizia è che il fondo nuovo pare aver funzionato, avvicinando la SF-25 alle rivali, come si era visto dalle FP3 di sabato.
Nonostante qualche sovrasterzo di troppo, la Rossa ha goduto di una trazione migliorata e anche di un bilanciamento più corretto, nonostante la necessità ora di trovare l’assetto giusto. Jeddah può essere una pista a favore di Maranello, la sentenza ci sarà domenica prossima. Delle altre, notte fonda per la Red Bull: Verstappen è 6°, superato dai rivali (compreso Antonelli) e furioso con il team per i soliti problemi ai freni e lo scarso grip sulle hard. Benino Tsunoda, a punti (9°) con una seconda Red Bull per la prima volta in stagione. Un netto passo indietro rispetto al successo in Giappone del team della bevanda energetica. Bravo anche Gasly sull’Alpine, settimo e in grado di far felice Briatore (75 anni compiuti sabato).