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Milano, 119 multe al tassista perché entra in Area C con un veicolo inquinante. Il giudice: “Ne pagherà solo una”

L'autista vince il ricorso: pagherà solo 94 euro. Era entrato ripetutamente nella Ztl del centro città con una vettura euro 5 diesel. Il legale: "Era convinto che essendo un servizio pubblico non ci fossero limiti alla circolazione"
Milano, 119 multe al tassista perché entra in Area C con un veicolo inquinante. Il giudice: “Ne pagherà solo una”
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Oltre cento multe (per l’esattezza 119) per essere entrato più volte nella Zona a traffico limitato “con veicolo non autorizzato“. È successo a un tassista di Milano a cui è stato recapitato un numero sbalorditivo di verbali per aver circolato in Ztl con una vettura euro 5 diesel. La notizia è raccontata dal Giorno. L’autista ha fatto ricorso al giudice di pace chiedendo “l’annullamento o, in subordine, l’applicazione della continuazione e del cumulo giuridico” dei verbali. La sentenza gli ha dato ragione: “Le violazioni devono essere considerate come un’unica infrazione in quanto reiterazioni del medesimo illecito amministrativo, stante la sostanziale omogeneità degli illeciti perpetrati”. Una sentenza che, in altre parole, ha “annullato” il pagamento delle oltre cento multe, a eccezione di una, la prima, risalente al 2022 e ritenuta “valida“, e perciò da pagare. Il “conto”, insomma, si è ridotto a 94,36 euro. “Le violazioni amministrative successive alla prima – sottolinea ancora il giudice – non sono valutate ai fini della reiterazione, quando sono commesse in tempi ravvicinati e riconducibili a una programmazione unitaria. Deve pertanto ritenersi valido un unico verbale”.

Perché il tassista era entrato ripetutamente in Ztl? A spiegarlo è stato il suo legale Nicola Castiglioni: “Era convinto che, essendo il taxi un servizio con finalità pubblica, non ci fossero limitazioni alla circolazione nonostante il veicolo inquinante. Appena lo ha saputo, il tassista ha smesso di circolare in Area C e ha ordinato una vettura ibrida, che ha comportato una spesa non indifferente“. Il taxi dunque, pur soddisfacendo un servizio pubblico, non rispettava le prescrizioni ambientali“. Castiglioni solleva un’altra questione: “Costituzionalmente un tassista non potrebbe rifiutarsi di offrire il proprio servizio, neppure in centro. E con un’auto euro 5 diesel si trova a scegliere tra sanzione sicura o svolgimento del proprio dovere“.

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