Gli annunci di Trump sui dazi fanno ballare i mercati: inquietanti le ipotesi di insider trading o aggiotaggio
Mercoledì scorso, sul Corriere della Sera – non proprio un campione di dietrologia – Ferruccio de Bortoli, ex direttore, ipotizzava che dietro alla inusuale volatilità dei mercati finanziari di questi giorni vi siano gigantesche operazioni di insider trading, se non anche di aggiotaggio. Se confermate, queste notizie sarebbero molto gravi per il mondo e per ciascuno di noi. È bene capire perché.
Negli ultimi giorni la volatilità degli asset finanziari, in particolare americani – ad esempio l’indice Dow Jones – è stata superiore di circa sei volte rispetto al normale. Questa impennata record, come tutti sanno, è stata provocata dai ripetuti e contraddittori annunci sulla politica commerciale americana da parte del presidente degli Stati Uniti. Mercoledì scorso, con le borse aperte e sui minimi, una clamorosa marcia indietro del presidente sui dazi ha scatenato un improvviso tsunami al rialzo.
L’ipotesi dell’insider trading vorrebbe che qualcuno, informato in anticipo degli annunci imminenti del presidente, abbia scommesso – tramite derivati ad alta leva – grandi capitali finanziari, in particolare sull’imprevedibile e improvviso rialzo di borsa di mercoledì… E abbia guadagnato in poche ore somme esorbitanti.
L’ipotesi dell’aggiotaggio è ancora più grave: qualcuno avrebbe fatto apposta degli annunci in grado di influenzare i mercati, spingendoli al momento giusto nella direzione voluta, e realizzando i soliti profitti abnormi. Inutile dire che sia l’insider trading che l’aggiotaggio sono reati penali severamente puniti, poiché con tali manovre si manipolano i mercati e si derubano gli ignari investitori.
Quanti risparmiatori nei giorni scorsi hanno svenduto i loro titoli, di fronte ai continui ribassi e al costante aggravarsi della guerra commerciale? A chi sono stati ceduti i titoli, a vil prezzo, forse a qualcuno che già sapeva che il trend stava per invertirsi? Quanti hedge funds, fondi d’investimento, banche d’affari, gestori vari in tutto il mondo hanno preso posizioni al ribasso nel tentativo di limitare le perdite dei patrimoni gestiti, con controparti ‘rialziste’ che in realtà già sapevano come sarebbe andata a finire? I manipolatori hanno davvero razziato i mercati, sottraendo fiumi di denaro?
Il significato politico, inquietante, di queste ipotesi maligne è evidente. Nel primo caso (insider trade), chi poteva sapere in anticipo degli annunci che il presidente si apprestava a fare? Evidentemente, soltanto qualcuno del suo entourage. Il secondo caso (aggiotaggio), coinvolgerebbe in prima persona il presidente, in quanto ideatore e autore degli annunci. A questo proposito, è sembrato sospetto il post che, tre ore prima del fatidico annuncio, il presidente ha pubblicato sui social: “Questo è il momento di comprare”, ha scritto, quasi a coprirsi preventivamente da ogni responsabilità con un: “Io ve l’avevo detto”. Ma in realtà una cosa è una frase generica e sibillina, come questa; altra cosa sarebbe passare informazioni precise a uno speculatore della propria parte.
Queste illazioni hanno almeno un minimo di fondamento? Ebbene, mercoledì mattina alle 10.20, ora di New York, si è verificato a Wall Street un improvviso aumento della domanda e dei prezzi delle opzioni call a brevissimo termine sui principali indici di borsa. Opzioni che stavano per scadere, e che prima delle 10 valevano 1 o 2 $ o anche meno, alla fine della giornata valevano oltre 10.000 $! Inoltre, già un paio di giorni fa si era improvvisamente diffusa la notizia che il presidente intendeva sospendere i dazi “per 90 giorni”. La voce (raccolta da una agenzia seria come AP, dunque di fonte ‘credibile’) prima aveva fatto impennare i mercati; mezz’ora dopo era stata smentita dalla Casa Bianca; i mercati a quel punto erano di nuovo scesi. Infine, Trump ha sospeso i dazi per… “90 giorni”! Insomma, c’è un eccesso di “voci” che sembrano originare dalla Casa Bianca e che muovono i mercati in maniera esagerata e sospetta.
Quale conclusione è possibile trarre? Secondo me si sa ancora troppo poco. Bisogna aspettare l’indagine del Consumer Financial Protection Bureau, la Autorità Indipendente per la difesa del consumatore nel settore finanziario… Ah già, dimenticavo: gli omini di Elon, non appena al potere, hanno immediatamente smantellato il Cfpb, ma solo in parte; e ne hanno politicizzato la dirigenza. Stessa sorte è toccata alla Sec. Insomma, traete voi le vostre conclusioni.
Se pensate che alcuni oligarchi, tramite conti off-shore e prestanome, con il supporto di personaggi che si muovono nell’ombra, stiano realizzando il colpo del secolo, io su queste dietrologie da sinistra globalista non vi seguo. Per ora.