“Era una piazza molto ampia, non c’erano solo i quelli che votano Cinque stelle, ma gente di tutti gli orientamenti, di tutti i ceti, persone che non hanno mai fatto una manifestazione in vita loro“. Così Marco Travaglio ad Accordi&Disaccordi il talk condotto da Luca Sommi sul Nove con la partecipazione di Andrea Scanzi, a proposito della piazza convocata dai Cinque stelle a Roma contro il Rearm Europe. “Per venire a Roma ho preso un treno stamattina e mi dicevano: ‘è la mia prima manifestazione perché adesso basta’. Questa guerra fatta con le parole per preparare quella sul campo è una cosa che sta non terrorizzando, ma indignando la gente“, ha spiegato il direttore del Fatto Quotidiano, che è intervenuto anche dal palco dei Fori imperiali. Poi il conduttore ha chiesto all’altro ospite, il prof. Cacciari, a quale piazza si sentisse più vicino, se a questa o a quella “per l’Europa” convocata il 15 marzo da Michele Serra: “Io ormai da parecchio tempo sono vicino pressoché soltanto a quello che dico io. – ha detto l’ex sindaco di Venezia con una battuta – Ho sempre detto che una difesa comune in un’Europa politicamente unita è una cosa assolutamente logica, una conseguenza totalmente logica di un’unità politica. Un’unità politica che però non c’è, come non c’è unità su tanti aspetti delle politiche sociali, fiscali. Quindi, parlare di riarmo in assenza di strategie comuni di politiche internazionali, in assenza di un esercito europeo, in presenza ancora di eserciti nazionali e di spese per armamenti, che vengono decise a livello nazionale in una situazione di questo genere, spendere centinaia di miliardi per armi aumentando il debito all’interno dei rispettivi bilanci nazionali, è una semplice follia”, ha concluso Cacciari.
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