Roma, sala del Comune negata al prete anti droga Don Coluccia. “Una cosa davvero spiacevole per il Municipio 1”
Il 4 aprile Don Antonio Coluccia, il sacerdote pugliese impegnato da sempre a Roma nella lotta alla droga, doveva incontrare alcuni comitati del rione Esquilino – una delle maggiori piazze di spaccio della Capitale – e di ‘Luce Sia’, rete di associazioni contro il degrado per discutere dei temi della sicurezza e della criminalità. Era tutto pronto, ma appena due giorni prima dell’evento il Municipio 1 – a guida Pd – ha ritirato l’autorizzazione per l’utilizzo della sala pubblica della ‘Casa del cittadino‘ di via Galilei. “Una cosa davvero spiacevole per il Municipio 1” – commenta il sacerdote – Sarebbe stato bello incontrare i residenti e non solo per discutere su quali azioni intraprendere per combattere una piaga, quella della droga, che non risparmia neanche zone centrali come questa. Ma non è stato possibile – dice – e così abbiamo dovuto chiedere ospitalità all’ultimo momento ad un generoso albergatore della zona che ha messo a disposizione gratuitamente i suoi locali”.
Ripercorriamo i fatti: Tiziana Siano, avvocata, che da tempo assiste nelle sue numerose battaglie per la legalità il prete che da anni vive sotto scorta, aveva inoltrato con anticipo la richiesta per la disponibilità della Casa del Cittadino. Uno spazio, regolamentato dal Municipio 1, che era stato inaugurato nel 2021 e in cui di recente il sindaco Pd Roberto Gualtieri, la presidentessa del Municipio 1, Lorenza Bonaccorsi, e altri consiglieri avevano partecipato ad un evento con tanto di concerto di chitarra del primo cittadino con alcuni rappresentanti dell’associazione Polo Civico Esquilino, rete di comitati che da tempo appoggia la giunta di centro-sinistra. “Ci era stato autorizzato l’utilizzo dello spazio con un bel ‘nulla osta’ da parte del direttore del Municipio 1 Roma centro e avevamo preparato locandine e post sui profili social”. Poi la doccia fredda la sera del 2 aprile: “Il Municipio 1 ritirava l’autorizzazione dichiarando che ‘le sale erano state già prenotate per altre iniziative’. Un danno enorme”.
L’incontro vedeva impegnati in prima fila i comitati Rione Esquilino, Rinascita Esquilino, ma anche quelli del Quarticciolo, Cinecittà e Tor Bella Monaca. “Mi aspetto che chi amministra, favorisca il dialogo tra istituzioni e cittadini e non si appelli ad una burocrazia cavillosa. Sono proprio i residenti che da sempre vivono sulla propria pelle il gravissimo problema dello spaccio e consumo di droghe nelle strade. Questa zona – aggiunge Coluccia – versa in un grave stato di degrado per via anche della vicinanza alla stazione Termini”. “Il fiume di crack non risparmia vie e piazze importanti di questo bel rione, come piazza Vittorio e così via Principe Amedeo con l’area che gravita intorno al mercato rionale e via Turati. I giardini pubblici di piazza Pepe dedicati a Willy Monteiro Duarte (il ragazzo massacrato a botte nel 2021 a Colleferro ndr) – dichiara infine il sacerdote – sono diventati luoghi non più fruibili per colpa degli spacciatori che spadroneggiano sull’area”.
Riceviamo e pubblichiamo dal I Municipio
Rispetto a quanto scritto sull’utilizzo che sarebbe stato negato a Don Coluccia della “Sala del Cittadino” al quartiere Esquilino, servono una premessa e delle precisazioni. La premessa è che bisognerebbe innanzitutto imparare a distinguere tra prenotazione e richiesta e poi a richiedere gli spazi con un minimo di anticipo rispetto all’organizzazione dell’evento. Le precisazioni invece sono relative al fatto che l’Avvocata Tiziana Siano ha scritto, il 1° aprile scorso, agli uffici del Municipio per chiedere l’utilizzo della sala. Solo quattro giorni prima per una realtà che è invece molto richiesta. A questo punto il Municipio si è rivolto al CSV (Centro di Servizio per il Volontariato), che gestisce quegli spazi e che fa presente che sono già prenotati per un evento dell’Università e dell’Unchr la mattina e per la presentazione di un libro nel pomeriggio. La cosa è stata immediatamente riportata all’Avvocata Siano. Niente è dunque stato negato a nessuno. Qualcuno ha semplicemente pensato bastasse richiedere una sala senza aspettare la risposta di chi la gestisce. Ribadiamo comunque la disponibilità a concordare una nuova data per organizzare l’iniziativa.
Riceviamo e pubblichiamo dall’avvocata Tiziana Siano
Faccio seguito alla comunicazione del Municipio I per evidenziare che si continua a dare informazioni non veritiere.
La nostra prima e-mail è stata inviata il 27 marzo 2025 dopo aver chiesto informazioni ad alcune persone del Municipio stesso. Il 30 marzo è stata inviata la seconda e-mail senza però ricevere riscontro. Il 1° aprile, dopo aver sentito telefonicamente il Direttore del Municipio 1 di Roma Centro che mi chiedeva di inviare nuovamente la e-mail sostenendo di non aver ricevuto le due precedenti, ho inviato la richiesta mediante la mia e-mail di studio. Alle 16 dello stesso giorno dal direttore mi arrivava la comunicazione: “Nulla osta”. Quindi, come si può comprendere, la richiesta è stata fatta una settimana prima e nessuno dei soggetti contattati ha mai parlato di una procedura o di una diversa modalità di richiesta.
Solo il giorno dopo con grande sorpresa sono stata contattata dopo le 16 e dopo aver diffuso la locandina per sentirmi dire che, in realtà, la sala della Casa del cittadino era occupata e che esisteva una procedura attraverso la quale ottenere l’uso della sala.
Non faccio commenti ritenendo che chiunque possa fare le proprie valutazioni.