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“Pronte le multe Ue contro Apple e Meta per violazione della legge sui mercati digitali”

La Commissione potrebbe annunciarle la prossima settimana. Ma non è escluso un rinvio per evitare che la decisione sembri una ritorsione contro i dazi annunciati da Trump
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Prima ancora dell’eventuale decisione di attivare come risposta ai dazi di Donald Trump lo strumento anti-coercizione, che consentirebbe di chiudere il mercato alle multinazionali americane, limitare i diritti di proprietà intellettuale e precludere la partecipazione agli appalti, la settimana prossima la Commissione Ue potrebbe annunciare multe nei confronti di Apple e Meta. Le due big tech sono sotto indagine dal 2024 e a marzo è stata loro formalmente contestata la violazione della legge sui mercati digitali (Digital markets act), che impone una serie di obblighi ai giganti tech ed è per questo invisa all’amministrazione Usa. Non è escluso un rinvio per evitare che la decisione sembri una ritorsione nell’ambito della guerra commerciale.

Gli Stati membri sono stati consultati la settimana scorsa in merito alla decisione che dovrà essere finalizzata da Palazzo Berlaymont con una procedura scritta. La chiusura dell’indagine – la prima ai sensi del Dma – e la scelta di multare i due colossi tech hanno ottenuto un “sostegno unanime” da parte dei Ventisette, secondo fonti sentite dall’Ansa.

Nel mirino dell’Ue ci sono da un lato la politica di gestione dell’App Store di Apple e dall’altro il modello pubblicitario “pay or consent” di Meta per pagare ed evitare pubblicità o non pagare e consentire l’uso dei propri dati, nessuno dei due conformi al Dma. Ai sensi della legge sui mercati digitali, la Commissione può infliggere multe fino al 10% del fatturato globale delle società interessate, ma Palazzo Berlaymont è più orientato ad imporre sanzioni molto al di sotto di questa soglia.

“Il fine ultimo del Dma, come del Dsa (legge sui servizi digitali, ndr) non è quello di multare un’azienda, ma è quello di renderla conforme“, spiegano le fonti. Nonostante le indagini svolte ai sensi del Dma siano indipendenti, il timing nella pubblicazione delle multe potrebbe comunque subire rinvii a causa dei negoziati sui dazi reciproci. Il timore è che le multe possano essere viste “come una sanzione immediata” contro le tariffe appena annunciate, compromettendo il dialogo in corso.

Venerdì il New York Times ha diffuso indiscrezioni secondo cui anche X avrebbe rischiato una multa europea da oltre un miliardo di dollari per violazione della legge contro i contenuti illeciti e la disinformazione, il Digital services Act. In serata il portavoce della Commissione europea, Thomas Regnier, ha smentito.

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