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“Botte e minacce a madre e fratelli per avere denaro”: arrestato l’ex assessore all’Urbanistica di Gallarate

Secondo l'accusa il 49enne per anni ha picchiato, minacciato e ricattato i parenti per ottenere soldi "per avere uno stile di vita al di sopra delle possibilità economiche"
“Botte e minacce a madre e fratelli per avere denaro”: arrestato l’ex assessore all’Urbanistica di Gallarate
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Si sarebbero prolungate ininterrottamente per sei anni le violenze psico-fisiche che Alessandro Petrone, ex assessore di Gallarate, avrebbe praticato sull’anziana madre, sul fratello e sulla sorella. Petrone, 49 anni, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, è stato arrestato e portato in carcere due giorni fa dalla Polizia di Stato, in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare del giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio Stefano Colombo.

Petrone, ex assessore all’urbanistica, era già noto, all’epoca della cosiddetta “Gallarate da bere“, per il suo coinvolgimento nel processo “Mensa dei Poveri”, per il quale patteggiò a due anni. All’epoca dei fatti, venne considerato dai magistrati una delle personalità più vicine a Nino Caianiello, ex ras dei voti di Forza Italia, ex plenipotenziario degli azzurri varesotti e centro della maxi-inchiesta per corruzione sulla politica di Varese e Milano.

Secondo l’inchiesta Petrone ha picchiato, minacciato e ricattato per anni madre e fratelli per ottenere da loro il denaro necessario a sostenere uno stile di vita al di sopra delle possibilità economiche della famiglia. Agli atti sono riferiti episodi di violenza anche su arredi e suppellettili. In un caso arrivò a cacciare la madre da casa, minacciando di “fare una strage e ammazzarli tutti qualora avessero provato a riavvicinarsi”. La denuncia è stata sporta dagli stessi familiari “sfiniti – secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine e riportato da VareseNews – da anni di condotte vessatorie che l’uomo ha assiduamente praticato nei loro riguardi, avvalendosi di ogni mezzo, anche con atti di violenza, percosse, minacce, ricatti morali tanto da costringere loro a tollerare condizioni di vita assai penose”. La difesa dell’imputato, rappresentata dal legale Daniele Concetto Galati, sostiene che non ci sarebbero stati abusi e maltrattamenti fisici e che l’assistito fornirà tutte le spiegazioni in sede legale. Oggi avrà la sua prima occasione: è in programma l’interrogatorio di garanzia.

Aggiornamento
Il 4 aprile 2025 il Gip del Tribunale di Busto Arsizio ha disposto la scarcerazione nei confronti di Alessandro Petrone

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