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L’inflazione accelera in marzo e sale al 2%, spinta da alimentari e costi dell’energia

L’inflazione accelera in marzo e sale al 2%, spinta da alimentari e costi dell’energia
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Significativo aumento dell’inflazione in marzo. L‘incremento dei prezzi al consumo rispetto all’anno prima si attesta, secondo le stime preliminari dell’Istat, al 2%, a fronte dell’1,6% di febbraio. Nel confronto con lo scorso febbraio, i prezzi sono saliti in media dello 0,4%. “Tale evoluzione risente principalmente dell’andamento delle componenti più volatili dell’indice. Sono infatti in accelerazione su base tendenziale sia i prezzi dei beni energetici (+3,2%, da +0,6%), spinti dalla componente non regolamentata (+1,3%, da -1,9%), sia quelli degli alimentari non lavorati (+3,3%, da +2,9%)”, osserva l’Istat. L’inflazione acquisita per il 2025, ossia il dato che si avrebbe a fine anno con variazioni nulle nei prossimi mesi, sale a +1,4% per l’indice generale e a +0,9% per la componente di fondo.

Il sottoindice “carrello della spesa” che include solo beni alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona, segna rincari del 2,1% rispetto all’anno prima, mentre la crescita tendenziale dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto resta ferma a +1,9%. Nel dettaglio dei prodotti, i soli alimentari segnano rincari medi del 2,6%, le spese per le bollette di elettricità, acqua e riscaldamento crescono di ben il 6,4%, quelle per l’istruzione del 2,9%. Più modesti gli aumenti per abbigliamento e calzature (+ 0,7%) e spese sanitarie (+ 1,4%). In calo i costi delle comunicazioni (- 4,6%) e trasporti (- 0,9%).

“Il rialzo registrato sul versante dei prezzi nel mese di marzo, superiore alle nostre attese, rientra tra i movimenti fisiologici e non desta particolari preoccupazioni sulle prospettive a breve dell’inflazione”, così Confcommercio. Ma secondo Confesercenti l’accelerazione del carovita “rischia di compromettere i consumi di primavera”

“Dati preoccupanti e allarmanti! I prezzi non solo non interrompono la loro corsa, ma decollano ulteriormente. Una fiammata che, su base tendenziale, prosegue ininterrottamente da settembre 2024, passando da 0,7% a 2% di marzo, quasi il triplo in appena 6 mesi. Una escalation dovuta anche al caro bollette, contro le quali, purtroppo, il governo è intervenuto tardivamente, non impedendo gli effetti nefasti sull’inflazione” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “È in arrivo la stangata di Pasqua sulle tavole degli italiani”, avverte Assoutenti

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