Il mondo FQ

Chiusa l’inchiesta su “Fleximan”: 7 casi contestati. L’ipotesi: “Non agì da solo”

Enrico Mantoan è accusato dalla procura di Rovigo di danneggiamento aggravato. Le indagini comunque non si fermano: il sospetto è che fosse affiancato nei raid
Chiusa l’inchiesta su “Fleximan”: 7 casi contestati. L’ipotesi: “Non agì da solo”
Icona dei commenti Commenti

Il caso “Fleximan”, l’artefice degli abbattimenti di autovelox, è arrivato a un primo punto fermo: la procura di Rovigo ha chiuso l’inchiesta sull’unico indagato, Enrico Mantoan, un 43enne del luogo accusato di danneggiamento aggravato per sette rilevatori di velocità. Le indagini comunque non si fermano qui perché i carabinieri di Adria sospettano che l’uomo sia stato affiancato nei raid da altre persone.

Nell’avviso di chiusura indagine i magistrati scrivono che l’indagato avrebbe agito “in concorso con ignoti, recidendo con uno strumento da taglio più autovelox siti lungo strade statali, regionali, provinciali” e “distruggendo, deteriorando e rendendo del tutto inservibili i dispositivi di rilevazione della velocità fissi posti lungo le sedi stradali”. Gli atti vandalici avevano destato una particolare eco non solo nella provincia rodigina, con una decina di casi dal 2023, ad opera di quello che sulla stampa era stato ribattezzato “Fleximan”, rimasto una sorta di ‘primula rossa’ fino a quando i carabinieri sono riusciti a individuarlo.

Il 43enne, un “soggetto noto” residente in Polesine, si era autoproclamato “vendicatore” degli automobilisti vessati dai rilevatori di velocità, quasi sicuramente emulato da altri ‘seguaci’. In qualche episodio l’autore aveva lasciato anche un volantino di “rivendicazione”. Sono stati più di 20 gli episodi segnalati, in particolare in Veneto, dal 2023 in avanti: oltre a quella di Rovigo anche Padova, Treviso e Belluno sono le procure al lavoro, alla ricerca dell’autore degli attacchi sferrati prevalentemente lungo strade ad alto scorrimento, dove fioccano più multe per gli automobilisti che non rispettano i limiti di velocità.

Ma altri vandalismi si sono registrati nel tempo in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Atti che hanno suscitato sdegno negli amministratori locali, ma anche sostegno in Rete. Per ora il 43enne rodigino deve rispondere di sette casi, tutti con lo stesso modus operandi: il palo che sorregge la telecamera viene segato alla base con la mola elettrica – il ‘flex’ – e abbandonato a terra. All’uomo sono addebitati due vandalismi il 24 dicembre 2023, a Corbola e Taglio di Po, uno a Rosolina il 3 gennaio 2024, due a Bosaro il 19 maggio e il 19 luglio 2023, uno ad Ariano Polesine il 17 dicembre 2024 e uno nuovamente a Taglio di Po il 29 gennaio 2025.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione