Autonomia ampia, ricarica rapida, prestazioni ok. Ecco perché Inster convince su strada

C’era una volta la velocità massima, che rappresentava uno dei parametri che rendevano più o meno appetibile un’auto. Adesso, per le elettriche, conta quella di ricarica, che per la Hyundai Inster con il sistema di serie da 11 kW e nella migliore configurazione della colonnina a corrente continua consente di recuperare dal 10 all’80% dell’energia in mezz’ora.
Niente male per un’auto di questo segmento, un “baby Suv” che tra l’altro accelera da 0 a 100 in 10,6” nell’allestimento più prestazionale, ossia con il motore da 115 Cv e la batteria da 49 kWh. In quella con l’unità da 97 e l’accumulatore da 42 lo stesso spunto avviene in 11,7”. Anche le velocità di punta differiscono: 150 orari per la prima, 140 per la seconda. Sono valori che confermano l’efficienza del veicolo, progettato per andare incontro soprattutto alle esigenze dei clienti della città, come confermano i 144 millimetri di altezza libera da terra, abbastanza per non lasciarsi spaventare dalle buche sull’asfalto, ma non esattamente ideali per affrontare il fuoristrada. In entrambi i casi si tratta di un’unità elettrica sincrona a magneti permanenti con 197 Nm di coppia massima.
Il city Suv coreano è leggero e, in ordine di marcia, pesa tra un minimo di 1.380 chilogrammi a un massimo di 1.428 (1.730 e 1.745 kg di massa complessiva) e anche per questo ha una autonomia significativa, che in ambito cittadino e con la batteria long range arriva a 518 chilometri. Nel ciclo combinato, a seconda di motore e accumulatore, la percorrenza con un singolo rifornimento è compresa fra 328 e 370 chilometri (con i cerchi da 15”, che sono poi quelli di serie con pneumatici 185/65 R15), vale a dire che con la Inster si possono affrontare anche spostamenti interurbani di una certa rilevanza. I consumi dichiarati oscillano fra i 14,3 e i 15,1 kWh/100 km.
Hyundai assicura che per “capacità di ricarica rapida e autonomia”, la Inster è leader nel segmento e “garantisce un perfetto equilibrio tra potenza ed efficienza”. Malgrado non ci siano più le “mezze stagioni” e il freddo sembri essere meno pungente di una volta, il city Suv si può avere anche con il sistema di riscaldamento che mantiene la batteria a temperature ottimali per garantire prestazioni costanti. La pompa di calore aiuta inoltre a “riscaldare l’abitacolo in modo efficiente, riducendo al minimo l’assorbimento di energia”.
In fase di lancio è di serie una fra la due opzioni il cui valore è tutt’altro che indifferente: la easyWallbox per il rifornimento da casa o la card Charge MyHyundai che consente di ricaricare l’equivalente di 5.000 chilometri di percorrenza sulle colonnine pubbliche. Tutte e due costituiscono una offerta premium per un modello sostanzialmente di segmento A, che promette di rivoluzionare.
Resta in contatto con la community de Il Fatto Quotidiano