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Delitto di Garlasco, la mamma di Chiara Poggi: “Per noi vale la sentenza definitiva della Cassazione su Stasi”

RIta Poggi, madre di Chiara, spiega “Per noi vale la sentenza definitiva della Cassazione su Alberto, perché non c’è mai stata e non c’è nessuna prova certa che porti da un’altra parte”
Delitto di Garlasco, la mamma di Chiara Poggi: “Per noi vale la sentenza definitiva della Cassazione su Stasi”
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La casa di via Pascoli a Garlasco è di nuovo sotto i riflettori. Dopo quasi diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso si riapre ancora con l’avviso di garanzia notificato ad Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi. Il telefono squilla, al citofono qualcuno insiste per avere un commento, ma Rita Poggi, madre di Chiara, non ha più nulla da aggiungere. “L’abbiamo saputo dal telegiornale, ma non intendiamo rilasciare dichiarazioni. Non voglio dire nulla perché non c’è nulla da aggiungere. Mi viene in mente una sola parola: basta”, dice al telefono al Corriere della sera. Le richieste di dichiarazioni si susseguono senza sosta. Giornalisti, curiosi, telecamere tornano davanti alla casa, la stessa dove il 13 agosto 2007 Chiara fu trovata senza vita in fondo alle scale che portano in garage. “Quando avremo un po’ di pace?”, si chiede la donna. La giustizia ha già espresso il suo verdetto: Alberto Stasi, all’epoca fidanzato di Chiara, è stato condannato in via definitiva e sta scontando la sua pena. “Per noi vale la sentenza definitiva della Cassazione su Alberto, perché non c’è mai stata e non c’è nessuna prova certa che porti da un’altra parte” ribadisce la madre della vittima.

Di lui parla Paolo Reale, ingegnere informatico forense e cugino di Chiara, che seguì il caso come consulente tecnico. “La nuova indagine non porterà a nulla”, afferma . “Andrea Sempio era stato già indagato e prosciolto anni addietro. Anche se prelevassero il suo Dna non ci sarebbe il materiale genetico con cui compararlo perché è stato tutto utilizzato durante le prime indagini”. La famiglia Poggi, intanto, non vuole più aggiungere nulla. “Ogni volta è come girare il coltello nella piaga”, ammette Rita Poggi, ricordando quando, nove anni fa, dopo l’archiviazione di Sempio, andò sulla tomba della figlia per dirle che tutto era finito. Il prossimo 31 marzo Chiara avrebbe compiuto 44 anni. “Chissà che donna meravigliosa sarebbe oggi, se fosse ancora qui…”, dice la madre.

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