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Ordigno artigianale esplode davanti alla sede del Comune di Castel San Giorgio nel Salernitano

Convocata d'urgenza dal Prefetto di Salerno una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Numerosi sono stati i casi simili negli ultimi anni
Ordigno artigianale esplode davanti alla sede del Comune di Castel San Giorgio nel Salernitano
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A Castel San Giorgio, in provincia di Salerno, è stato fatto esplodere nel cuore della notte tra domenica e lunedì, attorno alle 2.30, un ordigno artigianale piazzato all’ingresso del municipio. L’ordigno – che ha provocato danni ingenti in particolare al portone d’ingresso del municipio – sarebbe stato collocato da una persona incappucciata, scappata poi a bordo di uno scooter.

Subito è stata convocata dal Prefetto di Salerno una riunione d’urgenza del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a cui hanno partecipato i principali vertici provinciali delle forze di Polizia che stanno “seguendo la vicenda con la massima attenzione”, come riporta una nota diffusa dalla Prefettura salernitana. Tutte le ipotesi restano aperte mentre sono state disposte celeri misure di intensificazione di vigilanza e controllo capillare del territorio.

Come riporta Il Mattino, precedenti simili s’erano già verificati: l’8 aprile 2023 venne fatta esplodere una bomba ad alto potenziale nei pressi dell’abitazione dell’attuale sindaca, quando appena il giorno prima, il 7 aprile, era toccato al sindaco di Roccapiemonte con le stesse modalità intimidatorie. E ancora: nel 2022 obiettivo di un’esplosione fu la porta d’ingresso dove risiede il vicesindaco di Castel San Giorgio. Il Prefetto di Salerno ha espresso massima vicinanza alla sindaca Paola Lanzara, oltre che a tutta l’Amministrazione comunale e alla comunità sangiorgese. “Non è il primo episodio del genere purtroppo – ha aggiunto il deputato del Pd Piero de Luca commentando la vicenda -, per questo depositerò nelle prossime ore anche un’apposita interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dell’Interno Piantedosi”.

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