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Ultimo aggiornamento: 18:18 del 9 Marzo

De Luca: “Difficile essere più idioti della Ue, col piano di riarmo il Sud muore. Trump? Ha squarciato il velo di ipocrisia europea”

"La prova di idiozia politica, di ottusità e di irresponsabilità che in questi anni hanno dato la Nato e l'Europa è clamorosa. Sicurezza dell’Ucraina? Prima di tutto bisognava garantire quella della Russia". De Luca all'attacco della Ue e dei predicatori della vittoria militare in Ucraina - Il video
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“Le iniziative di Trump, con il loro primitivismo politico, riescono tuttavia a squarciare il velo di ipocrisia e di finzioni dell’Europa e delle democrazie. Trump ha un solo pregio: parla chiaro, obbligando tutti a fare i conti con la realtà e con la verità delle cose”. Così, all’assemblea di Confindustria di Salerno, esordisce nel suo intervento il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, puntando il dito contro le ultime iniziative dell’Unione Europea sul riarmo e allertando la platea sulle fatali conseguenze che l’aumento dei dazi annunciato da Trump avrà su alcuni settori economici italiani.

“Trump – continua De Luca – ha capito prima di noi che con la Russia bisognava parlare. La prova di idiozia politica, di ottusità e di irresponsabilità che in questi anni hanno dato la Nato e l’Europa in modo particolare è clamorosa. Ci ritroviamo oggi che a parlare con la Russia è Trump e noi stiamo ancora a predicare la vittoria nella guerra dell’Ucraina. È difficile essere più idioti come gruppi dirigenti europei. Abbiamo fatto questo capolavoro politico – continua – 3 anni di guerra, un danno enorme dal punto di vista delle forniture energetiche, un danno geopolitico immenso e alla fine abbiamo regalato la Russia alla Cina. Trump sta cercando di far fare alla Russia marcia indietro. E invece avrebbe dovuto farlo l’Europa”.

E aggiunge: “In Ucraina abbiamo immaginato una vittoria che è assolutamente fuori del mondo. E non siamo partiti da un presupposto di politica realistica, diciamo alla Kissinger: si sarebbe dovuto porre per prima non la sicurezza dell’Ucraina, ma la sicurezza della Russia per una ragione molto semplice: è uno dei paesi che hanno vinto la guerra mondiale e che ci ha rimesso 28 milioni di morti. E, crollato il Patto di Varsavia, era impossibile immaginare l’estensione della Nato fino a tutto il suo confine occidentale. Le grandi potenze questo lo capiscono, il primo punto di partenza è quello: la logica di tutela della sicurezza nazionale”.

De Luca sottolinea: “Trump sta facendo quello che ha fatto l’America a tutela della propria sicurezza nazionale, quando negli anni ’60 l’Urss metteva i missili a Cuba e Kennedy faceva il blocco navale, ricordando ai sovietici che non avrebbe tollerato neanche per un minuto la presenza di missili che potessero raggiungere Washington e New York in 5 minuti. Questo è il punto di partenza – ribadisce – ovvero la sicurezza delle grandi potenze, piaccia o meno. Tutto il resto sono sospiri”.

Il governatore campano attacca poi il piano di riarmo europeo predisposto da Ursula von der Leyen: “Le cose che sto sentendo rischiano di essere mortali per il Sud del nostro paese: l’Europa vuole attrezzarsi per piani di armamento per i prossimi 10 anni. E come si pensa di finanziare una politica di riarmo? Utilizzando i fondi della coesione territoriale. Noi abbiamo 900 miliardi di euro di fondi destinati alle politiche di coesione, cioè le politiche di riequilibrio dei divari territoriali, sociali e occupazionali: se a Bruxelles decidono di finanziare i grandi piani di riarmo coi fondi di coesione, il Sud è morto“.
E conclude: “Non avremo i fondi aggiuntivi per gli investimenti nelle infrastrutture, nell’industria e nelle politiche sociali. Ricordo che i fondi europei dovevano essere fondi aggiuntivi rispetto a quelli ordinari di bilancio – chiosa – ma se vengono meno anche i fondi aggiuntivi, non avremo una prospettiva e per l’Italia sarà un mezzo disastro. Io cerco di convincere i miei colleghi del Nord del fatto che, fino a quando il Sud avrà un divario di occupati del 20% rispetto alla Germania, noi la competizione non la faremo mai”.

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