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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 15:13 del 4 Marzo

“Venite ad aiutarci o faremo la fine degli altri”: 32 migranti naufragati su una piattaforma petrolifera al largo della Tunisia. Il video-appello

Intanto la nave Aurora della Ong Sea Watch è partita da Lampedusa verso la piattaforma. "Hanno bisogno di aiuto, nessuno li sta soccorrendo"
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“Stiamo male, abbiamo fame e freddo, e ci sono malati. Se potete, venite ad aiutarci, altrimenti faremo la fine degli altri”. Con un breve video- appello, diffuso dalla Ong Mediterranea Saving Humans, 32 migranti hanno lanciato un allarme: donne, uomini e bambini, fa sapere l’Ong, sono naufragati sulla piattaforma petrolifera Miskar, di proprietà della multinazionale inglese British Gas, che si trova al largo delle coste tunisine, nel Mediterraneo centrale.

Il viaggio in mare è è partito dalla Libia almeno 5 giorni fa: il gommone su cui viaggiavano i 32 rifugiati, tra uomini donne e bambini, è andato alla deriva, costringendoli a riparare sulla piattaforma, situata a qualche decine di miglia dal SAR maltese e da Lampedusa.

“Una persona risulta già deceduta e molte fra di loro stanno male: non hanno acqua né cibo, sono esposti alle intemperie di un mare in burrasca”, ha fatto sapere ancora l’Ong, specificando i migranti “sono in contatto fin dall’inizio con Alarm Phone che, da giorni, ha informato costantemente le autorità italiane e maltesi della situazione”.

Mediterranea chiede “che ci sia un intervento immediato di soccorso da parte delle autorità europee. I militari tunisini hanno finora mancato di portare assistenza ai naufraghi e in ogni caso queste persone non devono essere deportate verso la Tunisia, che non è un Paese sicuro. Soccorreteli subito”

Intanto la nave Aurora della Ong Sea Watch è partita da Lampedusa verso la piattaforma. “Hanno bisogno di aiuto, nessuno li sta soccorrendo e la piattaforma non è attrezzata per prendersene cura. Arriveremo tra poco in zona”, dice la Ong Sea Watch.

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