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Sale l’inflazione a febbraio (+ 1,7%). Per l’Italia rischio stagflazione, con economia ferma e prezzi in aumento

Il sottoindice "carrello della spesa" che include solo beni alimentari, per la cura della casa e della persona segna un +2,2% su base annua (da +1,7% del mese precedente)
Sale l’inflazione a febbraio (+ 1,7%). Per l’Italia rischio stagflazione, con economia ferma e prezzi in aumento
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Secondo mese consecutivo di aumento dell’inflazione. In febbraio, i prezzi al consumo in Italia risultano in media superiori dell’1,7% rispetto al febbraio 2024. In gennaio l’inflazione si attestava invece all’1,5%, in dicembre e novembre all’1,3%. Nel giro di un mese i prezzi sono saliti dello 0,2%. Il sottoindice “carrello della spesa” che include solo beni alimentari, per la cura della casa e della persona segna un +2,2% su base annua (da +1,7% del mese precedente), mentre la variazione per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto resta stabile a +2%.

L’inflazione acquisita per il 2025 (ovvero il dato che si avrebbe a fine anno se l’indice dovesse restare costante nei prossimi mesi) è ora dell’1,2%. L’Italia sembra avviata verso una condizione si stagflazione, ovvero un combinato tra assenza di crescita economica ma prezzi che continuano a salire. L’Istat spiega che a spingere sul carovita sono evoluzione risente principalmente della dinamica dei prezzi energetici, “tornata positiva (+0,6% da -0,7% di gennaio) e, in particolare, di quella della componente regolamentata (+31,5% da +27,5%)”. Rispetto ad un anno fa gli alimentari costano in media il 2,6% in più, vestiti e calzature lo 0,6%, i servizi sanitari l’1,5%, alberghi e ristoranti il 2,8%.

Il dato italiano si inserisce in una ripresa dell’inflaizone che caratterizza molti paesi della zona euro. Ciò potrebbe indurre la Banca centrale europea a fermare, o addirittura invertire, il percorso di riduzione dei tassi di interesse. Il consiglio direttivo Bce si riunirà giovedì prossimo, le attese sono per un taglio dello 0,25. Tassi bassi, infatti, favoriscono la crescita economica ma tendono a far salire i prezzi al consumo. Oggi sono arrivati anche i dati francese e tedesco, mentre lunedì prossimo uscirà le rilevazione Eurostat per l’intera area euro. In Germania l’inflazione è salita al 2,3% oltre le attese. Viceversa in Francia il carovita si è attestato allo 0,8%, contro le stime che lo davano all’1% e il precedente 1,7%.

“Un disastro. Prosegue l’impennata dei prezzi, dovuta in primo luogo al caro bollette. Oggi ci attendiamo una svolta da parte del governo, che deve emanare un decreto con provvedimenti strutturali, non certo un pannicello caldo della durata di 3 mesi”, afferma il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, commentando i dati. “Massima attenzione ai prezzi dei prodotti alimentari che a febbraio tornano a salire prepotentemente registrando un incremento del +2,6% su base annua”, sottolinea Assoutenti.

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