Eni, profitti in deciso calo nel 2024 (- 45%) ma il dividendo sale (+ 5%). Il titolo arretra in borsa dopo i dati

Avvio in deciso calo in Borsa per il gruppo Eni che, prima dell’apertura dei mercati, ha diffuso i risultati 2024. L’utile è risultato in calo del 45% sul 2023, attestandosi a 2,6 miliardi di euro. L’utile netto rettificato si è attestato a 5,2 miliardi in calo del 37% mentre l’utile operativo proforma adjusted (rettificato delle partite straordinarie) è sceso del 20% a 14,3 miliardi. Nel solo quarto trimestre i profitti sono diminuiti a 2,6 miliardi (-28%) e l’utile netto adjusted a 892 milioni (-46%). Come per tutte le compagnie petroliferi, anche per Eni i risultati dipendono in larga parte dai prezzi di petrolio e gas sui mercati internazionali.
Quotazione del greggio mediamente inferiori all’anno prima hanno zavorrato i guadagni, nonostante la crescita della produzione del 3% guidata dalle operazioni in Kazakistan, Libia, Costa d’Avorio, Congo e Mozambico, spiega il gruppo controllato al 30% dallo Stato italiano. I comparti raffinazione e chimica hanno accusato una perdita di 275 milioni di euro. Eni ha fatto anche sapere di aver siglato un Memorandum of understanding con la compagnia indonesiana Petronas per definire la costituzione di una joint venture per la gestione di una selezione di asset upstream in Indonesia e Malesia.
Nonostante i tanti segni meno, l’amministratore delegato di Claudio Descalzi osserva che “Nel 2024 crescita e creazione di valore hanno raggiunto un livello di eccellenza, supportati dalla nostra struttura finanziaria e dalla disciplina nei costi. Eccellenti progressi strategici e operativi hanno consentito di realizzare 14,3 miliardi di utile operativo proforma adjusted e 13,6 miliardi di flusso di cassa adjusted, entrambi ben superiori alle nostre previsioni”. “La gestione ha reso disponibile un avanzo di circa 5 miliardi, in grado di coprire la remunerazione degli azionisti, con un dividendo incrementato rispetto al 2023″ aggiunge. specificando in seguito che l’incremento sarà del 5%. Principale beneficiario del dividendo sarà il Tesoro italiano che ne incasserà il 30%.
“Anche se in futuro, non so quando perché la situazione è molto tesa, ricordiamo che c’è una guerra in atto e azioni di sabotaggio, guardando al passato lo spazio è stato veramente ridotto, il mercato è mercato, se qualcuno è assente qualcuno viene e sostituisce”, ha detto Descalzi, rispondendo alla domanda di un analista sulla possibilità di tornare a rifornirci di gas dalla Russia. Francesco Gattei, responsabile finanziario, ha aggiunto che “ci sono cause in essere con Gazprom e risultati di arbitrati, un altro puzzle, un altro ostacolo da superare per poter riavere gas russo”.
Il gruppo fa infine sapere che la capacità installata da fonti rinnovabili di Plenitude è aumentata del 37% a 4,1 Gigawatt. La crescita è dovuta principalmente allo sviluppo organico dei progetti negli Stati Uniti, in Spagna, Regno Unito e Italia, e alle acquisizioni in Spagna e Germania, nonché negli Stati Uniti con due impianti fotovoltaici dalla capacità totale di 0,2 Gw (in quota Eni) finalizzata a fine anno.