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Cos’è e come funziona la “fisioterapia respiratoria” che sta facendo Papa Francesco: “E’ importante quanto i farmaci”

La fisioterapia respiratoria è una branca della fisioterapia che si occupa della prevenzione, del trattamento e della gestione delle patologie che compromettono la funzione respiratoria
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È la prima volta che sulle condizioni di salute del Papa e delle terapie che sta seguendo nel bollettino medico si parla di “fisioterapia respiratoria”. In particolare, da fonti vaticane fanno sapere che l’espressione usata nel bollettino medico, “continua la fisioterapia respiratoria”, indica che il Pontefice ha intrapreso la fisioterapia già nei giorni passati.

Cos’è la fisioterapia respiratoria?
La fisioterapia respiratoria è una branca della fisioterapia che si occupa della prevenzione, del trattamento e della gestione delle patologie che compromettono la funzione respiratoria. Il suo obiettivo principale è migliorare l’efficienza della respirazione, favorire l’eliminazione delle secrezioni bronchiali e ridurre il lavoro respiratorio, migliorando così la qualità della vita dei pazienti. “È complementare alle altre terapie nei pazienti con patologie croniche respiratorie che li hanno costretti a un lungo periodo di allettamento – spiega al FattoQuotidiano.it la dottoressa Federica Poli, pneumologa dell’IRCCS Policlinico San Donato – . Queste condizioni portano a un peggioramento anche della normale attività respiratoria a causa della perdita di forza e massa muscolare, come può essere successo a Papa Francesco. Questa riabilitazione è importante quanto la terapia farmacologica”. Questo tipo di terapia viene prescritta da un medico (pneumologo, fisiatra) e deve essere eseguita da un fisioterapista specializzato.

Chi si sottopone alla fisioterapia respiratoria?
La fisioterapia respiratoria è indicata a tutte le persone che si trovano in condizioni respiratorie acute o croniche. Si rivela particolarmente utile nei seguenti casi nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), asma bronchiale, fibrosi cistica, enfisema polmonare; ma anche in pazienti che presentano malattie neuromuscolari (che compromettono la funzione respiratoria) o dopo interventi chirurgici toracici o addominali, per prevenire complicanze come polmoniti.

Come si svolge la terapia
“Gli esercizi agiscono in modo da riattivare tutte le zone del polmone che per tanti giorni sono rimaste poco ventilate a causa dei diversi giorni trascorsi a letto – continua la pneumologa – . Si comincia con esercizi di respirazione più leggeri e semplici per riallenare la respirazione diaframmatica e il controllo della fase espiratoria. Col passare dei giorni si aumenta il carico di questi esercizi utilizzando anche tecniche di espettorazione assistita (es. tosse assistita, manovre di espirazione forzata). Si tratta di manovre che aiutano a espellere in modo meccanico le secrezioni – aiutando il paziente ad assumere una posizione corretta – nel caso in cui non riesca con il semplice colpo di tosse”.

L’efficacia della fisioterapia respiratoria
Questa specifica riabilitazione ha una buona percentuale di successo? “Assolutamente sì – sottolinea Poli – i risultati possono essere davvero notevoli. Ed è molto diffusa nelle strutture ospedaliere. In generale è indicata anche per tutti i pazienti ortopedici e neurologici in lungodegenza, per i pazienti che hanno avuto traumi fisici e che necessitano anche di una riabilitazione respiratoria. Dove è possibile si interviene precocemente con questa terapia – conclude Poli – o si trasferiscono i pazienti in strutture idonee per praticarla con fisioterapisti specialisti in riabilitazione respiratoria”.

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