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Rider indagato per violenza aggravata: ha adescato un bimbo di 9 anni con la scusa di fargli provare la bici

Il 30enne di origine marocchina avrebbe un precedente simile, per il quale però sarebbe stato giudicato incapace di intendere e di volere
Rider indagato per violenza aggravata: ha adescato un bimbo di 9 anni con la scusa di fargli provare la bici
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A maggio scorso, per due volte, avrebbe molestato un bimbo di 9 anni, portato con una scusa in un garage, facendogli vedere anche foto pornografiche. A denunciare un 30enne rider di origine marocchina, che ora è indagato per violenza sessuale aggravata, è stato il papà del piccolo. L’adulto avrebbe adescato il bambino in un parco pubblico, nel quartiere di Tavernelle, ad Ancona. La vicenda è emersa solo ora perché il giudice per le indagini preliminari, Carlo Masini, questa mattina ha disposto e affidato una perizia psicologica sulla vittima per capire la sua capacità testimoniale in un eventuale incidente probatorio che servirà a cristallizzarne le dichiarazioni e fornirle come prova in caso di processo. La psicologa che si occuperà della perizia si è presa 60 giorni di tempo prima di consegnare una relazione.

All’affidamento erano presenti i familiari del bambino, rappresentati dall’avvocato Costantino Larocca, e l’indagato, difeso dall’avvocato Davide Mengarelli. Il 30enne avrebbe un precedente simile, per il quale però sarebbe stato giudicato incapace di intendere e di volere. Anche su di lui verrà fatta una perizia per capire se sia in grado o meno di stare a giudizio nel caso in cui finisse a giudizio. Il conferimento dell’incarico non è stato ancora fissato. Il 30enne, che di professione fa consegne a domicilio in bicicletta, è indagato a piede libero. Avrebbe attirato il bambino in garage con la scusa di fagli provare la bici e di farlo giocare con il cellulare. Il fascicolo era stato aperto dal pm Andrea Magi.

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