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Donald Trump non è saggio. La violenza e le parole ingannevoli ci sono sempre

Donald Trump non è saggio. La violenza e le parole ingannevoli ci sono sempre
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di Giorgio Boratto

Donald Trump ha la mia età e mentre io ho passato la vita cercando la saggezza, e non so di averla trovata, lui ha dimostrato che si può vivere e morire nella negazione; negazione dei principi fondamentali della convivenza dell’umanità, insomma di tutto quello che può far vivere bene te e gli altri: il contrario della saggezza. Anche il volto truce che ha scelto come immagine ufficiale testimonia la sua essenza; la sua difficoltà ad essere felice.

Ci sono leggi che sono dettate dalla cultura umana e dalla positività. Leggo poi che a consigliare Trump per ottenere il successo sia stato Roy Cohn, avvocato newyorkese che collaborò con il senatore Joseph McCarthy negli anni 50 nella caccia contro i comunisti. Così a Trump è rimasta l’idiosincrasia contro tutto ciò che sia egualitario; inclusivo… in sostanza di progresso.

Meraviglia poi la politica dei dazi; lui campione di quel libero mercato che è l’essenza stessa del capitalismo che sopravvive trasformando i rapporti socio-economici, producendo sempre nuovi tipi di beni e servizi che circolano in una serie di scambi in continua espansione. La migrazione è una di queste funzioni. Prendersela con i migranti non ha senso. Ancora prende il sopravvento una narrazione che diventa storia. Oggi si vive quel racconto che diventa la vita per una collettività che rifà la storia… non di ieri ma di domani. La violenza e le parole ingannevoli ci sono sempre.

In Occidente succede non per caso una condivisione di storie uguali. Abbiamo un archivio dove pescare racconti, drammi, tragedie già vissuti; eppure non riusciamo ad uscire da quelli con una nuova coscienza. Ripetiamo antichi canoni, quasi a voler fermare il tempo. Il nazionalismo, il populismo, la seduzione di un leader fanno ancora breccia nelle masse. A volte basta un miliardario, un potente economico già di suo, a diventare capo di una ideologia che lo salvaguardi di abusi, racconti e future nefandezze.

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