Lo slogan di Autostrade per l’Italia: “La libertà è movimento”. Detto da loro, bella ipocrisia
di Chiara Piana
Dopo il “famigerato” chiodo in grado di bloccare l’intera linea ferroviaria italiana, la vis comica (per così dire) italiana ha colpito ancora e non, in questo caso, nelle dichiarazioni di qualche ministro, bensì nello slogan della nuova pubblicità di Autostrade per l’Italia, che si conclude con la poetica frase “La libertà è movimento”.
Nulla da dire sulla proposizione in sé: sul piano teorico enuncia un concetto ineccepibile e che nessuno si sognerebbe di controbattere; il risvolto comico è dato, dunque, dall’associazione di quel concetto a un ente come le Autostrade, un’unione insolita che produce quell’effetto ossimorico e dissonante che Pirandello avrebbe definito propriamente come “comico”.
Non è chiaro, infatti, come la libertà di movimento si coniughi con gli innumerevoli cantieri, chiusure e scambi di carreggiata che generano quotidianamente ingorghi e code, spingendo spesso le persone a rinunciare ai viaggi non indispensabili per non imbarcarsi in avventure odisseiche o a sviluppare un esaurimento nervoso, qualora non possano evitare gli spostamenti.
È indubbio che le pubblicità debbano promuovere un prodotto o un servizio sottolineandone l’efficienza e celandone i difetti, ma forse occorrerebbe un po’ più di cautela, poiché l’unico risultato generato da quello slogan è il riso amaro dei tanti automobilisti che in quella semplice frase percepiscono l’immensa distanza tra narrazione e realtà fattuale. Una risata che diventa ancora più amara dopo il crollo del ponte Morandi, verificatosi a causa della negligenza di Autostrade, che avrebbe dovuto provvedere alla manutenzione ordinaria e invece non se ne è curata. Il risultato è proprio quella sfilza di cantieri a cui accennavo poc’anzi e, conseguentemente, la compromissione della libertà di movimento e la negazione dell’enunciato eletto a slogan pubblicitario.
Tutti coloro che hanno esperienza di cosa significhi spostarsi in questo Paese (con qualunque mezzo, a dire la verità) non possono che avvertire la sensazione di essere presi in giro da una ipocrisia così manifesta.