Il mondo FQ

Abusi edilizi, 8 rinvii a giudizio per la Torre di Milano: imputati imprenditori, progettisti e funzionari

A deciderlo è stata la giudice per le indagini preliminari di Milano Teresa De Pascale accogliendo la richiesta della Procura. Il processo si aprirà il prossimo 11 aprile davanti alla settima sezione penale
Commenti

La Torre Milano di via Stresa, alta 82 metri, era stato uno dei primi progetti finiti nel mirino dei pm di Milano che hanno aperto da diversi mesi indagini su grattacieli e torri costruiti come “ristrutturazione” di piccoli edifici preesistenti e completamente abbattuti. Oggi otto persone, tra imprenditori, progettisti e tecnici, ma anche funzionari e dirigenti o ex dirigenti dello Sportello unico dell’Edilizia e della Direzione urbanistica del Comune di Milano, sono stati mandati a processo per abuso edilizio e lottizzazione abusiva. A deciderlo è stata la giudice per le indagini preliminari di Milano Teresa De Pascale accogliendo la richiesta della Procura. Il processo si aprirà il prossimo 11 aprile davanti alla settima sezione penale. È il primo procedimento sugli abusi edilizi a Milano che arriva a processo. Il giudice ha dichiarato prescritto una accusa di falso contestata a uno degli imputati e il non luogo a procedere per il reato di abuso d’ufficio, che è stato abrogato.

Secondo la ricostruzione dei pm di Milano Paolo Filippini, Marina Petruzzella e Mauro Clerici, che contestano anche il falso, l’intervento edilizio per costruire la Torre Milano era stato “qualificato come ristrutturazione edilizia, con totale demolizione e ricostruzione e recupero integrale della superficie lorda di pavimento preesistente”, ma “l’opera andava integralmente qualificata di ‘nuova costruzione'”, ossia come un “organismo edilizio radicalmente nuovo“, con regole sulle volumetrie diverse. La costruzione dell’edificio, partita nel 2018, è stata completata nel 2023.
Tra gli indagati ci sono i costruttori Stefano e Carlo Rusconi e l’allora direttore pro tempore dello Sportello unico per l’Edilizia Giovanni Oggioni e l’allora direttore pro tempore della Direzione Urbanistica, Franco Zinna. In base alle imputazioni, con una determina dirigenziale del 2018, che non teneva conto che si trattava di un edificio di “nuovo costruzione”, sarebbe stato procurato un “ingiusto vantaggio economico” agli imprenditori-costruttori. Entrambi i dirigenti non sono più in carica.

Il primo caso scoperto dalla pm di Milano Marina Petruzzella è stato quello di una torre alta 27 metri, Hidden Garden, costruita dentro un cortile di piazza Aspromonte. Poi sotto indagine sono erano la Torre Milano di via Stresa, le Park Towers di via Crescenzago, due grattacieli di 23 e 16 piani affacciati sul verde del Parco Lambro, poi ancora il Bosconavigli di Stefano Boeri, le torri nel Parco delle Cave e altre operazioni. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, aveva ha ammesso che sono almeno 150 a Milano i cantieri aperti che hanno caratteristiche simili a quelli sotto indagine. Per cui nuove edificazioni sono state autorizzate con una semplice “Scia” (segnalazione certificata d’inizio attività) e senza il “piano attuativo”, che dovrebbe invece assicurare che con l’arrivo di nuovi abitanti in un’area siano garantiti gli “standard” e i servizi necessari ai cittadini (verde, strade, trasporti, asili, fognature). Senza contare i pagamenti di oneri urbanistici.

Resta in contatto con la community de Il Fatto Quotidiano

L'amato strillone del Fatto

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione