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Ultimo aggiornamento: 8:48 del 22 Gennaio

Augias a La7: “Trump parla di investitura divina, come Berlusconi si sentiva unto dal Signore. Tirare in ballo Dio è molto pericoloso”

Secondo lo scrittore, il richiamo divino di Trump è diverso dal 'Dio, patria e famiglia' di Meloni e Salvini, che si limitano a sfruttare i simboli religiosi per mera propaganda elettorale - Il video
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“Ho notato con allarme che Trump ieri ha detto che lo scampato pericolo all’attentato durante la campagna elettorale era un segno della benevolenza divina. Già Berlusconi aveva tirato in ballo il fatto di considerarsi unto dal Signore. Ecco, tirare in ballo Dio, secondo me, è una cosa molto pericolosa“. Sono le parole pronunciate a Otto e mezzo (La7) dallo scrittore e giornalista Corrado Augias che, rivolgendosi all’ex parlamentare del Pdl Italo Bocchino, aggiunge: “Far ascendere il proprio potere a Dio ridà vita a un rituale antico, quello dell’unzione dei sovrani, sparito dai tempi della democrazia e delle grandi conquiste della sinistra democratica, caro Bocchino, cominciate con la Rivoluzione francese alla fine del ‘700”.

Augiasi spiega che il mantra ‘Dio, patria e famiglia’ di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini è ben diverso dal richiamo divino di Trump: “Il presidente americano invoca un’investitura divina del potere: Dio mi ha scelto, Dio è con me. Salvini che va sul palco col rosario e le immaginette sacre fa propaganda elettorale in nome di un vecchio conservatorismo”.

E sottolinea: “Con Trump stiamo assistendo a un cambiamento epocale di clima. Con lui è saltata quella democrazia fondata sull’equilibrio dei poteri, sulla partecipazione, non soltanto elettorale, delle masse e dei cittadini, sul funzionamento lento, rassicurante, cauto della democrazia. Ci avviamo verso una società dove le decisioni sono prese dal capo in maniera accelerata e fulminea, in nome dell’interesse generale e in nome di Dio”.

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