“I molti tesori della penisola sono strettamente legati alle comunità che li hanno espressi, al loro peculiare sviluppo e siamo consapevoli che ci sono, oggi, aree in sofferenza, abbandoni necessitati, rischi di spopolamento. Riportare equilibrio nei luoghi dove la natura è stata forzata e in cui risiedono tanti beni della cultura italiana costituisce strada obbligata per favorire una crescita sostenibile, e per rafforzare il Paese nella sua interezza”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di inaugurazione di Agrigento Capitale della Cultura 2025. Nel suo intervento Mattarella ha accennato anche alla scelta di Gorizia e Nova Gorica capitali europee della Cultura. “In questo stesso anno l’Italia condividerà con la Slovenia la responsabilità, di essere Capitale europea della Cultura con Gorizia e Nova Gorica. Una scelta di altissimo valore in un’area storicamente gravata da conflitti che oggi hanno saputo tradursi in collaborazione e amicizia nell’Unione Europea. Dove frontiere contrapposte avevano separato, oggi l’Europa unisce”.

“Viviamo un tempo in cui tutto sembra comprimersi ed esaurirsi sull’istante del presente. In cui la tecnologia pretende, talvolta, di monopolizzare il pensiero piuttosto che porsi al servizio della conoscenza – ha aggiunto il Capo dello Stato – La cultura, al contrario, è rivolgersi a un orizzonte ampio, ribellarsi a ogni compressione del nostro umanesimo, quello che ha reso grande la nostra civiltà”. Alla fine del suo intervento, al teatro Pirandello di Agrigento, è scattata l’ovazione.

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