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Australian Open, Sinner trema e vince in 4 set: per un’ora lo sconosciuto Schoolkate lo ha mandato in tilt

Il numero 1 al mondo inaspettatamente in difficoltà, poi la rimonta e il dominio: una vittoria che assume un significato importante
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Una vittoria che pareva scontata e che invece assume un significato importante. Jannik Sinner supera l’australiano Tristan Schoolkate, numero 176 al mondo, in 4 set e dopo un terribile spavento iniziale. Oltre alla posizione in classifica, Schoolkate era di fatto uno sconosciuto per il tennis di vertice: a 23 anni ha vinto appena due partite a livello Atp. Eppure per un’ora sulla Rod Laver Arena è parso di vedere uno strano incrocio tra Pat Cash e Andre Agassi: l’australiano non aveva nulla da perdere, ha giocato un tennis stellare ed è stato in grado di mandare in tilt Sinner, che nell’ultimo anno quasi mai era andato così in difficoltà sul suo amato cemento. La buona notizia per il numero 1 al mondo è la reazione alla distanza: Sinner è stato capace di risolvere il rompicapo e di vincere il secondo set. Da quel momento in poi ha dominato il match, chiuso alla fine con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-1, 6-3 in 2 ore e 46 minuti.

Nemmeno lo stesso Sinner si aspettava di dover affrontare una partita così delicata. In particolare nel primo parziale, Schoolkate non gli ha mai dato riferimenti. Ha variato tanto con la prima di servizio, è sceso spesso a rete (anche sulla seconda) e tirato fuori dal cilindro un’alternanza stordente di drop shot e accelerazioni. Certo, l’altoatesino ci ha messo del suo, con un gioco estremamente falloso. Ma è parso evidente come fosse inizialmente impreparato, anche da un punto di vista mentale, ad affrontare un avversario così sorprendente. Sinner si è lasciato addirittura andare a qualche gesto di stizza, inusuale per lui. Queste partite possono diventare un buco nero, invece il numero 1 al mondo si è dimostrato ancora una volta tale anche sul campo. Pian piano ha ritrovato le sue certezze e con quelle ha vinto il secondo set.

Lì il match è svoltato, perché Schoolkate è inevitabilmente calato alla distanza. Sinner invece ha ritrovato il suo ritmo asfissiante da fondo campo e ha cominciato nuovamente a logorare il suo avversario come usa fare. Il punteggio degli ultimi due parziali è emblematico: 6-1, 6-3. Passato lo spavento, non c’è stata più partita. E questa inaspettata sofferenza può tramutarsi per Sinner in uno scossone importante: ha superato con autorevolezza un ostacolo imprevisto che si era frapposto al suo percorso verso la difesa del titolo. Emergere così da una difficoltà può dargli nuova fiducia, anche se è ovvio che l’azzurro debba ancora ingranare le marce più alte, necessarie man mano che gli Australian Open proseguiranno. Adesso, al terzo turno, Sinner trova di fronte lo statunitense Marcos Giron, numero 46 al mondo. È l’ultimo avversario abbordabile (sempre sulla carta, come ha dimostrato Schoolkate), poi dagli ottavi si comincerà davvero a fare sul serio e potrebbe esserci l’incrocio con Holger Rune, oggi vittorioso contro Matteo Berrettini.

“Sono molto felice della mia performance, non do le cose per scontate ed è quello che dovrò fare anche nel prossimo turno”, ha infatti sottolineato lo stesso Sinner parlando nell’intervista post partita. “In tutti i tornei puoi trovare giocatori del genere che giocano davvero bene, devi essere sempre presente, che sia il primo, il secondo o il terzo turno – ha aggiunto l’azzurro – E’ stata una partita difficile, posso migliorare. Ho anche avuto difficoltà col vento che oggi spirava forte”, ha spiegato il campione in carica di Melbourne. Che è consapevole appunto di dover alzare l’asticella: “Cerchiamo di guardare giorno per giorno, so che il mio livello può essere superiore a quello odierno e spero di mostrarlo. Mi auguro di giocare un gran torneo“.

Schoolkate invece lascia gli Australian Open con un nuovo status. Guadagnerà quasi una cinquantina di posizioni nel ranking, ma dovrà ora dimostrare di saper reggere nel circuito Atp. Per un’ora sulla Rod Laver Arena ha dimostrato di avere il tennis per entrare tra i top 100, ma confermarsi non è mai facile. La storia della racchetta è piena di meteore che hanno illuso per la fugace parentesi di un paio di match a livello Slam, ma poi sono ripiombate nell’anonimato. Certamente, da oggi gli avversari cominceranno a conoscerlo e a studiarlo. Se ha spaventato Sinner, può farlo con chiunque.

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