Tre persone sono morte per una valanga che si è staccata sul crinale est della Punta Valgrande, cima di 2.856 metri nelle Alpi Lepontine al confine tra la provincia del Verbano-Cusio-Ossola e la Svizzera, nel territorio comunale di Trasquera. Le vittime sono Matteo Auguadro, Enzo Bonini e Matteo Lomazzi, tutti di Verbania. L’incidente è avvenuto poco dopo mezzogiorno. I tre stavano percorrendo, insieme ad altri due amici, la salita a piedi con i ramponi. Secondo quanto appreso, avrebbero dovuto poi ridiscendere con gli sci fuoripista. La massa nevosa staccatasi dal versante ha colpito il gruppo, che percorreva in fila indiana un sentiero nella neve già battuto precedentemente da altri scialpinisti.
I primi due della fila sono stati soltanto sfiorati dalla valanga, che ha invece colpito Auguadro, Bonini e Lomazzi, trascinandoli circa quattrocento metri più in basso. L’allarme è stato lanciato da altre persone che avevano assistito all’incidente e che immediatamente, insieme ai due superstiti, hanno iniziato a scavare per estrarre dalla neve i tre. Sul posto sono giunti due elicotteri, quello di Azienda Zero Piemonte decollato da Borgosesia e quello della Guardia di finanza, insieme ai tecnici del Soccorso Alpino e speleologico e i finanzieri del Sagf. I due sopravvissuti sono stati trasportati in ospedale: non hanno riportato gravi ferite ma sono sotto choc. Inutili, invece, i tentativi di rianimare gli altri tre, deceduti probabilmente a causa dei traumi riportati durante il trascinamento verso valle.
Nell’area delle Alpi Lepontine Nord, secondo il bollettino dell’Arpa, sopra ai 2.100 metri di quota il rischio valanghe era di livello 3, cioè ‘marcato’. Nel bollettino di questa mattina di Aineva.it, pubblicato sul sito di Arpa Piemonte, relativamente all’area Alpi Lepontine Nord si leggeva che “gli ultimi accumuli di neve ventata rappresentano la principale fonte di pericolo” e che “la neve fresca e gli accumuli di neve ventata possono subire un distacco in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali in quota”, motivo per cui si raccomandava “attenzione sui pendii molto ripidi nelle zone di passaggio da poca a molta neve”.
Il bollettino metteva in guardia perché “in alcuni punti le valanghe possono coinvolgere la neve vecchia a cristalli angolari e raggiungere grandi dimensioni. I punti pericolosi sono in parte innevati e appena individuabili. Le escursioni richiedono esperienza nella valutazione del pericolo di valanghe e una prudente scelta dell’itinerario”. Una delle vittime, Matteo Auguadro, 48 anni, era un noto velista. Nel settembre del 2022, come prodiere, aveva vinto il titolo mondiale nella categoria Maxi Yacht Rolex Cup nelle acque di Porto Cervo e dal 2004 al 2007 ha fatto parte dell’equipaggio di Mascalzone Latino.