Gravissimo incidente questa mattina all’incrocio tra viale Scarampo e viale Renato Serra a Milano. Un camion, girando a destra al semaforo, ha travolto e ucciso una donna di 34 anni, che attraversava sulle strisce pedonali e con semaforo verde. Con lei c’erano i figli, due gemellini di un anno. Il passeggino era spinto in quel momento dalla nonna di 59 anni, rimasta illesa, come i nipotini, comunque accompagnati per accertamenti in ospedale dai soccorsi di Areu 118. L’autista del camion è fuggito dopo l’incidente senza prestare soccorso. Dopo alcune ore l’uomo è stato rintracciato fuori città e arrestato. Il camionista è stato raggiunto dalla Polizia locale in una cava ad Arluno, a oltre 20 chilometri dal luogo dell’incidente. L’uomo, italiano di 24 anni, stava lavorando quando è stato rintracciato. Deve rispondere di omicidio stradale aggravato dall’omesso soccorso. Al momento è detenuto nel carcere di San Vittore. Secondo quanto trapela il camion era in regola con le norme previste dall’ordinanza che riguarda l’angolo cieco. Il conducente è risultato negativo all’alcoltest, mentre si stanno aspettando i risultati dei test tossicologici.
I soccorsi e le ricerche – L’incidente è avvenuto alle 9.45 in una delle arterie più trafficate della città. I piccoli si trovavano su un passeggino doppio che non è stato travolto dal mezzo pesante. I soccorritori del 118, subito intervenuti sul posto, non hanno potuto fare niente per salvare la vita alla donna di origini peruviane. Subito sono partite le ricerche dell’uomo che era alla guida del camion. La polizia locale di Milano ha esaminato le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, grazie alle quali gli agenti sono arrivati al 24enne. Dopo aver individuato il camion e averne seguito il percorso, i vigili sono risaliti al conducente che, al momento dell’incidente, era già al lavoro.
Le testimonianze – “Un grosso camion l’ha investita mentre stava attraversando, io ho urlato ma lui non si è fermato“, racconta un uomo che avrebbe assistito all’impatto mortale. L’uomo, originario della Romania, ha raccontato di aver assistito all’incidente mentre, come ogni giorno, si trovava a chiedere l’elemosina al semaforo. Sul posto la polizia locale di Milano sta terminando i rilievi, mentre il corpo della donna è stato portato via dall’asfalto e il transito è stato riaperto alle auto. “Questo incrocio è sempre stato pericolosissimo, è l’unico luogo per il quale abbiamo detto ai nostri figli di stare molto attenti. Non vanno a scuola in bici proprio a causa di questo incrocio. Non ho visto cosa è successo ma è terribile”, racconta invece Cristina, una residente della palazzina di viale Serra che si trova proprio davanti all’incrocio con viale Scarampo.
Il presidio – Si tratta dell’ennesimo incidente mortale a Milano che vede come vittima un pedone o una persona in bici. Per questo “Città delle persone” (la comunità di oltre 7mila persone che a partire da Milano si impegnano per una città più sicura e vivibile) ha organizzato per giovedì alle 19.30 un presidio nel luogo dell’incidente in viale Scarampo, angolo viale Serra. “Riflettiamo, ricordiamo la donna, mamma e figlia uccisa con un atto di violenza stradale, un atto individuale ma anche strutturale e collettivo. Pensiamo alla responsabilità che abbiamo quando siamo alla guida di un veicolo. Pensiamo alla responsabilità che abbiamo, come collettività, nel progettare città davvero sicure per chi le vive e le attraversa”, scrivono i promotori della manifestazione. “Città delle persone” chiede al Comune di Milano di indire una giornata di lutto cittadino e blocco totale del traffico sabato 21 o domenica 22 dicembre per “dare un segnale forte alla città”. Al governo viene, invece, chiesto di introdurre subito l’obbligo di sensori “salva persone” per tutti i mezzi pesanti su tutto il territorio nazionale. “Pensiamo che l’unico numero accettabile di morti sulla strada sia zero”, concludono.