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Edoardo Bove operato: oggi è stato impiantato il defibrillatore. Addio Serie A? Cosa succede ora e gli scenari possibili

Il centrocampista è stato sottoposto con successo all'intervento: i prossimi passi e le valutazioni sulla sua carriera
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Le notizie sulla salute di Edoardo Bove sono sempre migliori. Ed è certamente la cosa che più conta. Quelle sulla sua carriera, invece, sono tutte da valutare. Ma bisogna partire da quello che è il nocciolo della questione: il defibrillatore. Nella mattinata di oggi, all’ospedale Careggi di Firenze, al centrocampista è stato impiantato il microchip sottocutaneo che riconosce un potenziale arresto cardiaco e subito interviene con una scarica elettrica, per consentire al cuore di tornare a battere regolarmente. Si tratta di uno strumento necessario per il giocatore, dopo quanto accaduto il primo dicembre scorso durante la partita contro l’Inter. L’intervento di routine è stato eseguito con successo: richiederà qualche altro giorno di degenza e poi Bove potrà essere dimesso come da regolare protocollo ospedaliero. L’uscita è prevista tra giovedì e sabato.

Ma da qui al ritorno in campo passeranno diversi mesi. Forse. Perché l’ex Roma dovrà aspettare l’esito di tutti gli esami a cui si è sottoposto in questi giorni, il risultato della terapia farmacologica e le analisi genetiche. Poi potrà decidere autonomamente (certo, secondo il parere dei cardiologi che lo seguiranno) se mantenere il defibrillatore o se rimuoverlo. Si tratta di una variabile estremamente importante, perché nel caso in cui quello strumento si rendesse necessario e insostituibile, al centrocampista verranno sbarrate le porte di tutte le competizioni italiane. Tradotto: niente più Serie A o serie inferiori. Potrà giocare solo all’estero.

Una cosa simile è successa a Eriksen nel 2022: il danese, allora all’Inter, dovette salutare dopo l’arresto cardiaco occorso in nazionale, a Euro 2020 durante la partita contro la Finlandia, per trasferirsi al Brentford. Le tragedie capitate sul campo o fuori (Astori proprio della Fiorentina e Morosini del Livorno) hanno infatti spinto la Federazione a impedire agli atleti di partecipare a competizioni agonistiche, se affetti da patologie o rischiose sintomatologie cardiache. Un regolamento interno, che per esempio in Inghilterra, dove tuttora gioca Eriksen, non viene applicato. Il rischio che Bove debba quindi salutare la Serie A definitivamente a 22 anni è molto alto: nelle prossime settimane, il quadro sarà più chiaro.

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