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Siccità in Sicilia, continua l’occupazione della diga Ancipa da parte dei sindaci e dei cittadini. La società che gestisce l’invaso li denuncia

Siccità in Sicilia, continua l’occupazione della diga Ancipa da parte dei sindaci e dei cittadini. La società che gestisce l’invaso li denuncia
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Continua l’occupazione della diga Ancipa, tra Enna e Messina, da parte dei 5 sindaci dei comuni che dipendono esclusivamente dall’invaso per l’approvvigionamento idrico: Troina, Gagliano Catelferrato, Cerami, Nicosia e Sperlinga. La diga, infatti, è in esaurimento e quando l’acqua sarà finita questi centri avranno una unica soluzione: i silos riforniti da autobotti private. Dopo la sospensione decisa il 15 novembre, però, l’erogazione dell’Ancipa è stata riattivata verso le condotte di Caltanissetta e San Cataldo. Scelta obbligata visto che sono state rintracciate delle perdite nei pozzi da cui questi comuni estraevano l’acqua per l’erogazione. Il dietrofront ha però esasperato gli animi, coi sindaci che si sentono “traditi” dalla decisione.

La società che gestisce l’invaso, Siciliacque, ha però deciso di denunciare i manifestanti alla stazione dei carabinieri di Troina per l’occupazione del potabilizzatore dell’Ancipa. I sindaci e circa 200 cittadini hanno forzato lo sbarramento delle forze dell’ordine, arrecando danni agli impianti. Siciliacque ha denunciato la manomissione da parte dei manifestanti del quadro elettrico e la chiusura della valvola che alimenta l’esercizio dell’acquedotto Ancipa Basso, con l’obiettivo di interrompere il flusso idrico verso i Comuni di Caltanissetta e San Cataldo, come disposto dalla Cabina di regia della Regione.

L’iniziativa dei manifestanti ha comportato l’impossibilità per gli operatori di Siciliacque di registrare con i sistemi di telecontrollo le variazioni di flusso, che da qual momento possono essere rilevate solo visivamente; il progressivo svuotamento della condotta Ancipa Basso, con l’interruzione della fornitura garantita a Caltanissetta e San Cataldo fino alla scorsa notte. Dalle 8,30 di questa mattina si è infatti riscontrata l’interruzione totale del flusso idrico al serbatoio Cozzo della Guardia, che alimenta Caltanissetta e San Cataldo.

Siciliacque, in una nota inviata alla Cabina di regia per l’emergenza idrica, e per conoscenza tra gli altri anche alle prefetture di Enna e Caltanissetta, ai gestori d’ambito (Acquaenna e Caltaqua) e alle Ati di Caltanissetta ed Enna, ha precisato che, “in qualità di soggetto tecnico ed operativo, ha sempre adottato ogni misura necessaria per ridurre al minimo i disagi e rispettare le indicazioni fornite dalle autorità competenti”. E ancora l’azienda puntualizza: “Nell’ambito della gestione dell’emergenza idrica, Siciliacque non ha la responsabilità di definire gli indirizzi strategici e programmatici per la risoluzione della crisi; bensì si pone quale soggetto proattivo ed attuatore degli interventi definiti dalle autorità competenti in materia fornendo il massimo supporto tecnico e operativo”.

Intanto continua a salire il livello dell’acqua nel lago: secondo la Protezione civile ha raggiunto i due metri circa Lo rende noto la Protezione Civile. “Altre piogge sono attese nelle prossime ore. L’aumento del livello e quindi dell’autonomia dell’invaso rafforza, ancora di più, la correttezza della difficile decisione che venerdì abbiamo preso nella Cabina di regia, ascoltando tutte le parti coinvolte. Così come detto ieri, invito nuovamente cittadini e amministratori al ragionamento e al dialogo responsabile: abbiamo il dovere di garantire un minimo di acqua a tutti, sia all’Ennese che al Nisseno”, dice Salvo Cocina, coordinatore della Cabina di regia per l’emergenza idrica.

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