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Naufragio Bayesian, oltre al comandante indagati anche l’ufficiale di macchina e il marinaio di guardia

Naufragio Bayesian, oltre al comandante indagati anche l’ufficiale di macchina e il marinaio di guardia
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La notizia era nell’aria da giorni, adesso arriva la conferma. Ci sono altri due indagati nell’inchiesta sul naufragio del veliero Bayesian, affondato durante una tromba d’aria davanti alle coste palermitane il 19 agosto e trascinando sette corpi a 50 metri di profondità. Dopo il comandante James Cutfield, la procura di Termini Imerese ha iscritto nel registro degli indagati anche l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton (inglese di 56 anni) e il marinaio Matthew Griffiths (22enne inglese) che era in turno in plancia e avrebbe dovuto segnalare l’arrivo della violenta tempesta che ha investito l’imbarcazione. Per la procura Tim Parker Eaton non avrebbe, invece, attivato i sistemi di sicurezza che avrebbero così chiuso tutti i portelloni della sala macchine del veliero britannico.

Martedì il comandante Cutfield ha deciso di non rispondere alle domande del pm. La sua ricostruzione di quei minuti in mare mentre il veliero affondava, il comandante del Bayesian l’aveva fornita agli inquirenti quando è stato interrogato come persona informata dei fatti: da indagato per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo, invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere, scoppiando in lacrime. Ora starebbe attendendo il rilascio della copia del passaporto per andar via dall’Italia, visto che non ha l’obbligo di restare a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’inchiesta pertanto si allarga e non sono escluse ulteriori iscrizioni che dovranno comunque esser formalizzate quando verrà affidato l’incarico per l’autopsia, per dare la possibilità agli indagati di nominare periti e consulenti per gli accertamenti irripetibili. Al vaglio degli inquirenti anche le posizioni di altri membri dell’equipaggio come il primo ufficiale Tijs Koopman.

I magistrati stanno acquisendo elementi utili per potere chiarire cosa sia successo quella notte del 19 agosto, quando il lussuoso veliero di 56 metri si è inabissato in 16 minuti mentre imperversava una violenta tromba d’aria. Questo accadeva mentre a pochissima distanza l’imbarcazione olandese Sir Robert Baden Powell, a pochi metri dallo yacht britannico, è riuscita invece a superare senza difficoltà la perturbazione andando poi a salvare le 15 persone sopravvissute: nove componenti dell’equipaggio e sei passeggeri, compresa Angela Barcares, titolare della società armatrice del Bayesian, e moglie del magnate britannico Mike Lynch, morto assieme alla figlia Hannah di 18 anni.

Che lo yacht si sia ritrovato al centro di un fenomeno meteorologico di straordinaria violenza, definito downburst, lo conferma l’Istituto di scienze marine del consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar) sulla base della registrazione di un simile evento avvenuto nel luglio del 2008 nell’alto Adriatico e misurato dalla piattaforma oceanografica. Lo studio, pubblicato nel 2012, dimostra che a seguito di un temporale il vento è passato in pochi minuti da una velocità di 3 metri al secondo a una velocità di 30 metri al secondo (pari a 108 chilometri orari), con le raffiche che per 15 minuti sono andate ben oltre il massimo rilevabile dallo strumento (40 metri al secondo).

Mentre l’inchiesta della Procura va avanti, prosegue anche il monitoraggio del relitto col suo carico di 18 mila litri di carburante in fondo al mare. A condurla è la guardia costiera. I sommozzatori stanno prelevando campioni sulla colonna d’acqua in prossimità del relitto, con l’ausilio dei Rov e l’impiego di specifiche sonde parametriche per l’analisi qualitativa delle acque, in collaborazione con il personale dell’Arpa Sicilia. Al momento non si registrano perdite dai serbatoi.

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