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Boeing, ora sotto esame finiscono le maschere per l’ossigeno dei 737. “Potrebbero non funzionare”

Boeing, ora sotto esame finiscono le maschere per l’ossigeno dei 737. “Potrebbero non funzionare”
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Le autorità americane hanno ordinato ispezioni sulle maschere per l’ossigeno in dotazione ad oltre 2.600 Boeing 737. A chiederle è la Federal Aviation Administration sulla scia di timori che le maschere potrebbero non funzionare in caso di emergenza. Nel caso venissero riscontrati problemi “azioni correttive, se necessario, vanno prese in 120-150 giorni”, hanno detto le autorità americane. Le ispezioni riguardano generatori di ossigeno sui vecchi 737 e sui più moderni modelli Max.

La decisione arriva meno di 24 ore dopo che il gruppo statunitense ha raggiunto un accordo con la giustizia americana dichiarandosi colpevole per i due disastri aerei avvenuti con velivoli 737 Max in cui persero la vita 346 persone, tra passeggeri ed equipaggio, e accettando di pagare una multa da 244 milioni di dollari. Governo Usa e Boeing stanno ancora finalizzando l’accordo e si prevede di presentare il patteggiamento finale entro il 19 luglio.

“Abbiamo raggiunto un accordo di principio sui termini di una risoluzione con il Dipartimento di Giustizia”, ha affermato il costruttore aerospaziale aggiungendo che l’intesa è soggetta “all’approvazione di termini specifici”. Boeing ha accettato di dichiararsi colpevole per frode sulle ‘certificazioni di conformità’ dei 737 Max presentate agli enti di regolamentazione della sicurezza aerea statunitense così da archiviare l’indagine del Dipartimento di Giustizia americano. E proprio per rafforzare i programmi di sicurezza e conformità si è impegnata a investire almeno altri 455 milioni di dollari entro i prossimi tre anni e ad assumere un supervisor indipendente selezionato dal governo Usa per monitorare i risultati.

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