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Marina Berlusconi: “Mi sento più vicina alla sinistra se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbtq”

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“Questo governo ha sempre rispettato le regole della democrazia poi ci sono anche temi su cui si può essere più o meno d’accordo. Ad esempio i diritti civili: se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgtbq, mi sento più in sintonia con la sinistra di buon senso. Ognuno deve essere libero di scegliere“. Sono le parole di Marina Berlusconi, intervistata dal Corriere della Sera, in occasione della presentazione della nuova casa editrice che si chiamerà Silvio Berlusconi Editore.

Un omaggio al padre e che avrà al centro, dice, la parola “Libertà“. “Il termine è tornato terribilmente attuale“, continua la presidente di Mondadori commentando le ultime elezioni Europee. “Il successo di movimenti con idee antidemocratiche non può non allarmare. Le preoccupazioni sulle conseguenze del prossimo voto negli Stati Uniti aumentano – dichiara -. Penso che a Bruxelles si debba fare una riflessione molto profonda. Dietro il diffondersi di certe simpatie antidemocratiche c’è anche una crescente insofferenza, quasi una rabbia, verso l’Europa del troppo controllo, del dirigismo, della burocrazia. Al contrario serve un’Europa più forte e più coesa“.

E la destra italiana? “C’è chi grida all’emergenza democratica? Io proprio non la vedo – ribatte -. Questo governo ha sempre rispettato pienamente le regole della democrazia e in politica estera ha mantenuto la barra dritta su posizioni europeiste e filoatlantiche. Poi, per carità, ci sono anche temi su cui si può essere più o meno d’accordo…”. Appunto, sui diritti civili.

E alla domanda se la sua sia una discesa in campo nella politica per seguire le orme del padre, replica: “La risposta è sempre la stessa. No. Assolutamente no, né oggi, né in futuro“. Ma tornando sulla Silvio Berlusconi Editore, Marina Berlusconi al Corriere spiega che “non sarà solo un omaggio a mio padre, ma un progetto editoriale che vuole dare più forza al pensiero liberale e democratico, contro ogni forma di totalitarismo, nel nome di quella libertà che finisce solo dove comincia quella altrui”.

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