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Processo a Ciro Grillo, riproiettati in aula i video della presunta violenza. La consulente di parte civile: “La ragazza non era partecipe”

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Nuova udienza tesa al processo di Tempio Pausania a carico di Ciro Grillo – figlio del fondatore del M5s Beppe – e dei suoi tre amici Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta. Dopo un vivace scambio tra le parti, il Tribunale ha disposto una nuova proiezione dei video della presunta violenza sessuale consumata, secondo l’accusa, dai quattro ragazzi genovesi nell’estate 2019 a Porto Cervo ai danni di una studentessa. In mattinata, infatti, la consulente di parte civile – la psichiatra Marina Loi – ha esposto la propria relazione svolta sulla base di quei filmati, affermando che la ragazza appariva “passiva“, e “non era partecipe” del rapporto sessuale di gruppo. A tale affermazione le difese sono insorte, chiedendo e ottenendo di riproiettare i video, da cui, secondo loro, si evince il contrario.

Dopo la pausa pranzo, dunque, è stato montato il proiettore e nel pomeriggio sono stati riproposti i tre spezzoni, girati dagli imputati con i propri cellulari per una durata complessiva di 28 secondi. Le immagini erano già mostrate in un’udienza del gennaio scorso, quando era stata ascoltata in audizione protetta la presunta vittima, che si era però rifiutata di assistere e aveva potuto lasciare l’aula per qualche minuto. Venerdì è previsto l’interrogatorio di Grillo junior e degli amici, che giovedì non si sono presentati all’udienza pur trovandosi già in Gallura: a quanto trapela, solo due dei quattro risponderanno alle domande o, più probabilmente, renderanno dichiarazioni spontanee.

Sempre giovedì, infine, il Tribunale ha affidato un incarico a un perito per tradurre e trascrivere una conversazione via chat in inglese fra la presunta vittima e una sua amica, risalente a un anno prima rispetto ai fatti, in cui la studentessa affermava che gli piaceva conoscere i ragazzi in discoteca, senza però essere interessata ad avere con loro dei rapporti.

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