Il luogo è ufficiale, l’occasione ancora di più. I toni, invece, sono colloquiali. Anche troppo, considerando che a parlare è il Papa e chi lo ascolta sono i vescovi. Il tema è se accettare o meno persone omosessuali in seminario: Bergoglio esprime il suo niet e, secondo quanto confermato da chi era presente, si lascia scappare una parola infelice. Quale? In questi tempi c’è già troppa “frociaggine” nei seminari.

Un’uscita da osteria quella del Pontefice argentino, pronunciata il 20 maggio scorso durante l’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, che si è tenuta a porte chiuse in Vaticano, nella vecchia aula del sinodo. L’incontro è durato circa un’ora e mezzo e, sin da quando Bergoglio è Papa, rappresenta l’occasione per un confronto franco tra il Santo Padre e i vescovi della Cei: si toccano vari temi, anche i più delicati, tra cui quello in cui è maturata l’espressione del Pontefice.

Il pontefice aveva aperto in Vaticano la 79esima Assemblea generale dei Vescovi con un dialogo libero a tutto campo. Dalla preoccupazione per il rischio del ritorno all’antisemitismo, un richiamo all’attenzione nei confronto degli omosessuali e il tema della crisi delle vocazioni. Tra gli argomenti oggetto della discussione anche il problema della fuga di molti giovani all’estero che sta impoverendo le nostre città non solo al Sud, ma anche al Nord.

Come riporta La Repubblica da mesi la questione dei seminaristi omosessuali è oggetto di dibattito e uno dei temi che ha più diviso l’assemblea di Assisi dello scorso autunno è la questione se ammettere o meno seminaristi gay. Un tema che è stato affrontato anche il 20 maggio e che sarebbe stato posto da un paio di porporati a Bergoglio che è sempre stato contrario come lo era Benedetto XVI. Una contrarietà che però non ha impedito al Papa di dare il via libera lo scorso dicembre alle benedizione delle coppie omosessuali, anche se al di fuori della liturgia oppure di dire due anni fa ai cattolici Lgbt “la Chiesa non vi rifiuta”.

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“Troppa frociaggine”, Papa Francesco si scusa: “Non volevo offendere e usare termini omofobi. Nella Chiesa c’è spazio per tutti”

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