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La sfida al Quirinale sulla sovranità alimentare: FdI contro Mattarella, vuole modificare la prima parte della Costituzione

La sfida al Quirinale sulla sovranità alimentare: FdI contro Mattarella, vuole modificare la prima parte della Costituzione
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Fratelli d’Italia ha deciso di sfidare il Quirinale: dopo che il 10 maggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva spiegato di voler difendere la Costituzione dalla “tendenza di voler inserire nella prima parte nuove disposizioni su argomenti specifici”, ora i meloniani hanno depositato alla Camera la proposta per inserire nella Carta la sovranità alimentare e il principio della sana alimentazione. La proposta era stata annunciata dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia e adesso il capogruppo alla Camera Tommaso Foti ha depositato il disegno di legge costituzionale.

La proposta è stata presentata il 16 maggio, una settimana dopo la dichiarazione di Mattarella alla Civil Week di Milano, segnale preciso di una risposta da parte del partito di Giorgia Meloni. La proposta – depositata da Foti alla Camera ma ispirata da Lollobrigida – prevede la modifica dell’articolo 32 della Costituzione, cioè quello che tutela la salute “come diritto dell’individuo” e “interesse della collettività, e garantisce cure agli indigenti”. Nella proposta di Foti si prevede una aggiunta: “La Repubblica garantisce la sana alimentazione del cittadino e a tal fine persegue il principio della sovranità alimentare e tutela i prodotti simbolo dell’identità nazionale”, reciterà il nuovo articolo 32.

Una sfida diretta al Quirinale: Mattarella infatti aveva detto che la Costituzione “va tutelata” a ventiquattr’ore dall’evento alla Camera con cui Giorgia Meloni aveva difeso la riforma costituzionale del premierato. Alcuni avevano interpretato le parole del Capo dello Stato come una presa di distanza dalla riforma di Meloni, ma in realtà la chiave del discorso di Mattarella agli studenti era un’altra: “Da un po’ di tempo affiora una tendenza a voler inserire nella prima parte nuove disposizioni su argomenti specifici” trascurando che quanto si vuole aggiungere “è già desumibile dalle norme esistenti”.

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