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Nervi tesi al Giro d’Italia? Il conduttore Rai Fabretti critica la Gazzetta. Il giorno dopo spunta un articolo sul flop del suo “Processo”

Stupisce quanto accaduto dopo la fine della 12esima tappa
Nervi tesi al Giro d’Italia? Il conduttore Rai Fabretti critica la Gazzetta. Il giorno dopo spunta un articolo sul flop del suo “Processo”
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Da un lato la Rai, l’emittente pubblica che da sempre porta il Giro d’Italia nelle case degli italiani e gestisce la diretta televisiva della corsa. Dall’altra parte La Gazzetta dello Sport, proprietà di Rcs che il Giro d’Italia lo organizza e quotidiano che ha dato il colore alla Maglia Rosa. In pratica, i due pilastri della seconda corsa a tappe di ciclismo più importante al mondo. Per questo stupisce quanto accaduto dopo la fine della 12esima tappa del Giro 2024. Da Fano, è andato in onda su Rai 2 come di consueto il Processo alla Tappa condotta da Alessandro Fabretti. Che a un certo punto si è lanciato in una dura critica alle scelte editoriali della Gazzetta. Il giorno dopo, ecco spuntare a pagina 37 del quotidiano un trafiletto che segnala il “flop di ascolti” proprio del programma condotto da Fabretti. Una casualità? Potrebbe essere… ma le tempistiche sono quanto meno da segnalare.

Le critiche di Fabretti
Finiti di analizzare i risvolti tattici della tappa vinta da Julian Alaphilippe, Fabretti ha coinvolto il tavolo del Processo in un dibattito sulla differente copertura mediatica che viene dedicata al Giro in Italia e all’estero. Il giornalista Rai ha preso come esempio la prima pagina di mercoledì del quotidiano francese L’Equipe, dedicata quasi interamente alla vittoria del transalpino Valentin Paret-Peintre a Bocca della Selva. Ieri, giovedì, sulla prima pagina della Gazzetta invece la vittoria dello sprinter italiano Jonathan Milan in volata a Francavilla al Mare era relegata in un quadratino in basso, con l’intera apertura dedicata alla Juventus vincitrice della Coppa Italia. Fabretti quindi ha criticato le scelte della Rosea, colpevole secondo il suo ragionamento – assolutamente legittimo – di dare poco spazio a un evento come il Giro d’Italia che viene seguito da milioni di appassionati sulle strade e in tv. Anche nel giorno della vittoria di un ciclista italiano. Una scelta, ha argomentato il conduttore, che ha delle ricadute anche sulla visibilità degli sponsor, di conseguenza sempre meno disposti a investire sul ciclismo in Italia.

L’articolo della Gazzetta
Il “caso” ha voluto (a pensar male si fa peccato, ma…) che proprio il giorno successivo alle critiche di Fabretti, la Gazzetta abbia deciso di fare un articolo per segnalare come stiano andando gli ascolti tv del Giro d’Italia. Effettivamente un grande successo per Rai 2, con una media di 1.549.138 spettatori nell’ultima ora della tappa, finora in leggero aumento rispetto al 2023, che già era stato un anno positivo. Il trafiletto segnala che anche le altre trasmissioni connesse alla corsa – dal Giro al Mattino alla Prima diretta – stanno avendo riscontri positivi. Tranne appunto Il Processo alla Tappa condotto da Fabretti, che secondo i dati della Gazzetta è passato dagli 836.568 ascoltatori in media del 2023 ai 646.620 attuali. Dati però ancora parziali, perché siamo appena a metà Giro. Eppure considerati degni di nota dal quotidiano…

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