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Djokovic ferito alla testa da una borraccia caduta dagli spalti agli Internazionali di Roma

Djokovic ferito alla testa da una borraccia caduta dagli spalti agli Internazionali di Roma
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Clamoroso episodio agli Internazionali di Roma, dove Nole Djokovic è stato ferito da una borraccia caduta dagli spalti del centrale. Il campione serbo aveva appena vinto l’incontro di esordio contro il francese Corentin Moutet, numero 83 del mondo, in due set con il punteggio di 6-3, 6-1 in un’ora 25 minuti, quando si è fermato a firmare autografi vicino al tunnel degli spogliatoi.

In quei frangenti, dagli spalti del centrale è piovuta una borraccia che lo ha centrato in testa. Il serbo si è accasciato a terra ed è stato soccorso: sanguinante alla testa è stato accompagnato in infermeria per ricevere le cure dei sanitari. Dopo le cure, Djokovic ha fatto rientro negli spogliatoi con un cerotto in testa. La direzione degli Internazionali ha fatto sapere che il serbo è stato “sottoposto alle medicazioni del caso, ha già lasciato il Foro Italico per tornare in albergo, le sue condizioni non destano preoccupazione”.

In un primo momento – anche in questa ricostruzione – si era ipotizzato un lancio, ma ad assicurare che il volo della borraccia sia stato del tutto casuale è stata la polizia che si era messa subito al lavoro per ricostruire quanto accaduto: la caduta è stata accidentale, hanno confermato gli agenti. In tarda serata la stessa direzione del torneo ha diffuso un video nel quale si vede in maniera nitida che la borraccia è scivolata dallo zaino di un tifoso che si era affacciato verso l’ingresso degli spogliatoi nel tentativo di avere un autografo di Djokovic.

In passato Roma è stata teatro di alcuni episodi molto famosi per le intemperanze del pubblico. Nel 1978 si arrivò al lancio di monetine e non solo durante i match di Adriano Panatta. Storico l’incontro con José Higueras quando piovve in campo una bottiglia di Coca-Cola che spinse l’avversario dell’azzurro ad abbandonare il campo, come aveva già fatto il giudice di sedia Bertie Bowron, infastidito dalle urla del pubblico.

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