“Compromesso ideale tra l’auto per la famiglia e il veicolo dalla spiccata agilità urbana”. È così che la Losanga presenta e sintetizza la Symbioz, il nuovo modello di segmento C, quello sul quale si concentra l’offensiva di prodotto del programma di rilancio del gruppo, la Renaulution. Nelle comunicazioni ufficiali il costruttore rinuncia alla definizione di Suv e punta di quella di “voiture à vivre”, valorizzando la generosità degli spazi interni malgrado le proporzioni compatte. Da vivere anche per effetto delle tecnologie di assistenza alla guida, fino a 29 dispositivi sulla versione Iconic, una delle tre previste (Techno e Esprit Alpine le altre due).

Oltre all’Active Driver Assist, che garantisce il livello di guida autonoma 2 su una scala fino a 5, e al cruise control adattivo, che il costruttore promette essere “tra i più avanzati del segmento”, ci sono fra gli altri il riconoscimento della segnaletica stradale, la frenata automatica di emergenza in retromarcia e i consigli personalizzati per una condotta più responsabile (Safety Coach), il sensore angolo morto, l’assistenza al mantenimento nella corsia, il regolatore e limitatore di velocità, la telecamera a 360° e i sensori di parcheggio anteriori, posteriori e laterali.

Circa tempi e prezzi, Renault non sembra avere troppa fretta di ufficializzarli, verosimilmente anche per capire come si muoverà il mercato nei prossimi mesi. Il listino dovrebbe venire diffuso entro la fine di giugno, il lancio commerciale avverrebbe dopo l’estate con le prime consegne italiane prima della fine dell’anno.

Nel segmento, la Renault Symbioz estende ulteriormente l’offerta Full Hybrid (con il sistema da 145 Cv basato sul millesei benzina da 94 Cv, sull’unità elettrica di spinta da 49 Cv e su quella che funge da starter/generatore abbinato alla batteria da 1,2 kWh), attualmente costituita dalle più grandi Austral (4,51 metri) e dalla Arkana (4,56). E amplia quella nella classe riferimento, presidiata anche con le elettriche Megane e Scenic. Grazie all’esperienza raccolta in Formula 1 e con i suoi 150 brevetti depositati, l’elettrificazione “alla francese” offre fino al 40% di risparmio dei consumi in ambito urbano per effetto di una guida fino all’80% del tempo in elettrico. In attesa di omologazione, i dati sulle prestazioni non sono ancora stati ufficializzati.

La nuova “voiture à vivre” raccoglie l’eredità di modelli come la “16” (che aveva debuttato quasi 60 anni fa) e come la Espace (40). Ha un passo di 2,64 metri ricavato in una lunghezza di 4,41 sulla versione allungata della piattaforma CMF-B (la stessa di Clio e Captur, ma anche di Arkana) e un bagagliaio la cui capienza è compresa fra 492 (anche 624 con i sedili posteriori scorrevoli in posizione verticale, ma spostati in avanti) e 1.582 litri, con le panche dietro ribassate. Ha un’altezza libera da terra di quasi 17 centimetri e una complessiva inferiore a 1,58 metri. Grazie alla tecno-tendina oscurante a cristalli liquidi, all’interno dell’abitacolo si guadagnano 30 millimetri di spazio per la testa, perché i 4 segmenti opacizzanti Solarbay si attivano solo pigiando un pulsante (sulla Rafale è un accessorio da 1.500 euro).

La Symbioz è annunciata con un peso inferiore ai 1.500 kg e con cerchi dal design dedicato da 18 e 19”, oltre che con 7 tinte per gli esterni: il rosso Passion è quello “standard”. Con questo modello entra in gamma anche il blu Mercure. Il sistema multimediale OpenR Link è compatibile con i sistemi Android e Apple e integra i servizi di Google. Il conducente dispone di uno schermo orizzontale da 10.3”, mentre quello centrale verticale montato su tutti gli allestimenti è da 10.4”.

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