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Georgia, la Ue condanna la repressione delle proteste contro la legge filo-russa sugli agenti stranieri: “Uso della forza inaccettabile”

Georgia, la Ue condanna la repressione delle proteste contro la legge filo-russa sugli agenti stranieri: “Uso della forza inaccettabile”
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L’Europa condanna la repressione delle manifestazioni che si sono tenute negli ultimi giorni in Georgia contro la controversa legge sugli agenti stranieri modellata su quella in vigore in Russia e criticata dall’Unione europea. Più di 60 persone sono state arrestate durante le proteste nella capitale Tblisi: i manifestanti sono accusati di vandalismo e disobbedienza all’autorità. Negli scontri con la polizia è rimasto ferito il leader dell’opposizione Movimento Nazionale Unito, Levan Khabeishvili, che ha condiviso una foto sui social in cui sono evidenti le ferite al volto. Il deputato, secondo il vice ministro dell’Interno Alexander Darakhvelidze, avrebbe cercato di sfondare il cordone di polizia e disobbedito agli ordini impartiti dagli agenti, sei dei quali sono rimasti feriti.

L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell su X ha condannato la violenza usata dalle forze di sicurezza georgiane. Sottolineando lo status della Georgia come candidato membro dell’Ue, ha invitato il governo “a garantire il diritto di riunione pacifica. L’uso della forza per reprimerlo è inaccettabile”, ha scritto.

I manifestanti contestano la legge promossa dal partito di governo Sogno georgiano, che obbligherà a registrarsi come “agenti di influenza straniera” tutte le organizzazioni, i media ed altre entità che ricevono almeno il 20% di finanziamenti dall’estero. L’opposizione la considera una replica della legge russa, che si è trasformata in uno strumento di repressione della dissidenza.

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