Molti consumatori non sanno nemmeno che esiste ancora. E che ogni mese continuano ad essere estratti 10 premi da 100mila euro che si aggiungono a quelli settimanali da 25mila e alla maxi estrazione annuale da 5 milioni di euro. Perché il governo Meloni non ha mai abolito la lotteria degli scontrini, che nel 2020 la leader di Fratelli d’Italia aveva definito “vergognosa idiozia” e “elemosina”, e ha confermato i 45 milioni l’anno di stanziamento. Ma sulla misura introdotta come parte del piano Italia cashless del Conte 2 ha fatto calare il silenzio: la campagna di comunicazione avviata durante la pandemia non è stata riproposta. Nel frattempo si sono anche perse le tracce dell‘introduzione di premi istantanei sul modello del Gratta & vinci, annunciata nel giugno 2022 e incentivata dalla legge di Bilancio per il 2023 che ha offerto un credito d’imposta per l’adeguamento tecnico dei registratori telematici proprio ai fini dell’introduzione della riffa istantanea. Cosa è successo?

L’Agenzia delle Dogane, che gestisce la lotteria, ha fatto i passi previsti approvando lo scorso anno il provvedimento con le nuove modalità di estrazione, che a luglio ha ottenuto il via libera del Garante privacy. In base alla determinazione del direttore dell’Agenzia Roberto Alesse, si potrà partecipare senza mostrare il codice lotteria: dopo l’acquisto si verificherà l’eventuale vincita entrando con Spid sulla app Gioco legale e scannerizzando da lì un Qr code inserito nello scontrino. A quel punto occorreva però individuare un’azienda in grado di svolgere in maniera capillare in tutta Italia il servizio di pagamento della vincita istantanea. Ma la gara d’appalto da 121.720 euro, bandita in agosto, è andata deserta. Così, nonostante entro ottobre gli esercenti abbiano dovuto adeguare i registratori di cassa alle nuove procedure, la partenza è stata rinviata.

Dall’ADM fanno sapere di essere corsi ai ripari cercando una strada alternativa: con tutta probabilità il servizio sarà affidato a Poste italiane. Al momento si sta predisponendo la convenzione e si stanno individuando le soluzioni tecniche necessarie per far dialogare i sistemi del gruppo con quelli di ADM e la società pubblica Sogei, che gestisce il rilascio dei codici lotteria, il sistema di elaborazione delle giocate, l’estrazione e le applicazioni web per i cittadini e gli esercenti. Per venirne a capo ci vorranno altri cinque o sei mesi: se tutto va bene se ne parlerà in autunno, a tre anni dalla Relazione per orientare le azioni del governo volte a ridurre l’evasione derivante da omessa fatturazione” del dipartimento Finanze del Tesoro che nel 2021 ha promosso la lotteria in chiave anti-evasione suggerendo appunto di rilanciarla e invogliare i consumatori a partecipare introducendo anche i premi istantanei.

Intanto il volume dei pagamenti digitali in Italia ha toccato stando all’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano i 444 miliardi di euro, un aumento del 64% rispetto al pre pandemia. La lotteria con le estrazioni periodiche resta pienamente in vigore ma a partecipare sono sempre meno cittadini: in media 400mila al mese, un decimo dei 4 milioni che hanno chiesto il codice necessario per concorrere. Nonostante i 2,5 milioni complessivi in palio ogni mese per gli acquirenti, a cui si aggiungono 500mila euro per gli esercenti (tra i quali i partecipanti sono 600mila a fronte di 1,5 milioni di commercianti abilitati ad accettare i codici). Dall’avvio del sistema sono stati distribuiti 113,5 milioni ai compratori e 22,7 milioni agli esercenti.

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