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Milano fa schifo, quasi quanto Napoli. La mia Design week inizia con un taxi mai arrivato

Milano fa schifo, quasi quanto Napoli. La mia Design week inizia con un taxi mai arrivato
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Pensavo che Napoli in materia di taxi fosse imbattibile. Invece adesso è in buona compagnia, di Milano mentre scalda i motori per la Design Week. Che, diciamolo subito, ancora non è cominciata se non per le “blindate” preview. Ufficialmente, il Salone apre martedì 16 fino al 21 per i visitatori ma, ovvio che i 1900 espositori sono già ai “blocchi” di partenza.

Domenica sera all’incirca a mezzanotte treno ad alta velocità proveniente da Napoli, arriva alla stazione Centrale con 35 minuti di ritardo. Ai taxi, in entrambi lati, file chilometriche. I taxi arrivano con il contagocce. Dopo mezz’ora di attesa, invano la mia richiesta di proporre un car sharing ai fortunati dei primi posti, non mi resta che farmela a piedi trascinandomi dietro la valigia fino in Corso Venezia.

Direi niente male come inizio. Non so se il sindaco Sala si sia confrontato sulla questione con i “suoi ragazzi”, suo intercalare abituale. Vai alla puntata di venerdì scorso dove un formidabile e premonitore Crozza nei panni di Sala lo prende per i fondelli. E gli fa ripetere sconsolato: “Povera Milano… Povera Milano, piena di buche…”. Prima “buca” quella – metaforica – dei taxi che mancano all’appello.

Questo è il poco invitante biglietto da visita di una città che sta per accogliere l’evento di design più global che ci sia, dove si respira più aria cool di architetti e designer che polveri sottili.

“Non farti fottere” è il titolo molto esplicito dell’ultimo libro di Lilli Gruber (bravissima). Format/monito applicabile a tutto lo scibile umano. Al primo posto i nostri “malpoliticanti” ai quali non interessa il bene comune ma solo portare a casa il voto, all’ultimo posto i povericristi della Milano Design (che oltre a pagare 500 euro per dormire in camere da 1 stella e mezzo) passeranno più tempo ad aspettare un taxi che ad ammirare mattonelle e gabinetti ecosostenibili.

Il fil rouge scelto quest’anno è “Materia Natura”. E se a giocarsela sono i trasporti mi sembra che siamo messi maluccio.

Peggio di Milano, c’è solo Napoli che certo non si fa scippare il primato. Lì, alla stazione Garibaldi, i taxi ci sono eccome, ma è un far west di file disordinate di abusivi e titolati che fanno a gara a chi ti fotte meglio (lo stesso vale anche per l’aeroporto). Poveri turisti, carne umana che viene caricata e ammassata su vetture fatiscenti. Niente tassametro, alla fine: signo’ fanno 30 euro. Ma come erano pochi kilometri…

Ogni protesta è vana: vince la legge del più forte, cioè del più canaglia.

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