Per l’ex ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis, oggi alla guida del movimento Diem25 da lui fondato, è scattato il divieto assoluto di entrare in Germania. Non solo. Varoufakis non potrà nemmeno partecipare a videoconferenze sulla politica che hanno luogo nel paese. La motivazione? In un suo discorso, pubblicato venerdì scorso, Varoufakis chiedeva la pace tra israeliani e palestinesi. Parole che avrebbe dovuto pronunciare nel corso del congresso palestinese, a Berlino, una conferenza di tre giorni cui il politico greco era invitato. Evento che, però, è stato interrotto dalle forze dell’ordine tedesche.

La denuncia arriva dallo stesso economista greco in un video messaggio trasmesso sui social network. “Oggi, il ministero degli Interni tedesco ha emesso contro di me un ‘betätigungsverbot‘, un divieto di qualsiasi attività politica – dice Yanis Varoufakis – non solo di visitare la Germania ma anche di partecipare a eventi Zoom ospitati nel Paese”. Poi il racconto delle violenze della polizia che, secondo Varoufakis , “ha fatto irruzione in una sede di Berlino per sciogliere il nostro congresso sulla Palestina, ospitato dal Movimento per la Democrazia in Europa 2025 (DiEM25)”. L’ex ministro poi conclude, domandandosi “che tipo di società sta diventando la Germania se la sua polizia mette al bando i sentimenti” riportati nel suo discorso. All’evento, come fa sapere il Manifesto, era atteso anche Ghassan Abu Sitta, chirurgo britannico-palestinese, che è stato trattenuto e interrogato all’aeroporto di Berino e a cui è stato poi impedito l’ingresso nel Paese.

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