Tiene a precisare che lei non avrebbe “politicizzato la questione” ma sottolinea che l’invio della commissione d’accesso a Bari, che deciderà sull’eventuale scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose, “è stata doverosa“. Giorgia Meloni insiste definendo le accuse rivolte al ministro Piantedosivergognose” e rivolgendosi ai partiti di opposizione attacca: “La sinistra che ha più diritti degli altri non mi ha mai convinto“. Sono le dichiarazioni della presidente del Consiglio nel corso della registrazione della puntata di Porta a porta, in onda giovedì sera su Rai1. Un intervento che arriva a poche ore dalle 10 misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta su una presunta compravendita di voti in Puglia che vede 72 persone indagate: tra loro anche Anita Maurodinoia assessora regionale, “miss preferenze”, che oggi ha presentato le sue dimissioni.

Meloni ricorda la precedente inchiesta “che aveva portato all’arresto di quasi cento persone ed era stata commissariata la società dei trasporti di Bari“: indagine che ha portato alla commissione d’accesso. “Le accuse a Piantedosi sono state vergognose, la verifica è doverosa, ed è la stessa cosa che il governo avrebbe fatto di fronte a qualsiasi altro Comune“, rimarca la presidente del Consiglio. “La forzatura sarebbe stata non mandare la commissione d’accesso”, spiega Meloni che punta il dito contro il centrosinistra: “Non si può chiedere che le amministrazioni di sinistra siano trattate in maniera diversa. Non entro nel merito, ma questo governo ha sciolto diversi Comuni e nessuno si è mai stracciato le vesti”, insiste la premier aggiungendo di essere “pronta a discutere” della possibilità di rivedere la norma sullo scioglimento dei Comuni.

Il suo intervento nel programma di Bruno Vespa è stato anche l’occasione per affrontare altri temi. Difendendo la riforma sul premierato Meloni ha anche aperto alla possibile elezione diretta del Capo dello Stato: “Quello che volevo – ha detto – è una riforma che non mettesse in discussione l’autorevolezza e l’unità che il capo dello Stato garantisce, ma cambia molto quando hai un mandato diretto dei cittadini, ai cittadini rispondi. Quando hai un mandato che viene dai partiti rispondi a loro. Il presidente della Repubblica è il garante della Costituzione, questa disparità non la vedo. Dopodiché – ha aggiunto – vogliamo introdurre anche l’elezione diretta del presidente della Repubblica? Io non sono contraria“, ha sottolineato la premier.

“I rapporti con Salvini non sono affatto pessimi. Specialmente da quando è cominciata l’esperienza di governo è nata un’amicizia e ci frequentiamo anche fuori dal lavoro. Francesca (Verdini) è molto brava a burraco e io sono molto competitiva”, ha detto Meloni che sul condono edilizio proposto dal leghista ha risposto con un “mi accennò qualcosa” ma “non conosco” la norma sulla quale sta lavorando. “Ho letto il comunicato del ministero dei Trasporti che parla di sanare piccole difformità interne, cioè se hai alzato un tramezzo per fare due stanze dove ce ne era una. Se è questo parliamone, è ragionevole, ma non posso ragionevolmente commentare una norma che non ho letto”, ha concluso Meloni.

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