È partito in salita ma con risultati “in linea con le previsioni” il progetto per salvare Napoli dal dissesto invertendo la rotta rispetto al mancato incasso dei tributi locali. Napoli Obiettivo Valore, la società di progetto di Municipia (gruppo Engineering) a cui il Comune guidato da Gaetano Manfredi ha affidato lo scorso anno le attività di contrasto all’evasione e riscossione, ha inviato nei primi sei mesi di attività 400mila avvisi per un valore di 380 milioni e ne ha recuperati 35. In testa con 20,5 milioni complessivi la tassa rifiuti, che nel capoluogo campano sconta tassi di evasione intorno al 40% e arretrati medi di 1.500 euro a famiglia, seguita da Imu e multe. L’obiettivo di lungo periodo è riportare nelle casse comunali oltre 1 miliardo in dieci anni.

Il sindaco ed ex ministro eletto nel 2021 con il sostegno del centrosinistra aveva ereditato un bilancio gravato da 2,2 miliardi di mancate entrate e sull’orlo del dissesto. L’anno seguente il Patto per Napoli stretto con il governo Draghi gli ha dato ossigeno garantendo al Comune un contributo di 1,2 miliardi complessivi spalmati su un ventennio, a fronte del quale l’ente si è impegnato a varare una serie di riforme strutturali per rimettere in carreggiata i conti. Al primo punto c’era proprio l’efficientamento della riscossione coattiva sul modello di Bologna: stop all’affidamento dei carichi all’Agenzia delle Entrate-Riscossione e selezione attraverso gara pubblica di un partner privato specializzato.

La partenza è stata lenta, con una prima fase di invio delle cartelle partita a ottobre – entro l’estate ne verranno recapitate 600mila – e l’avvio del recupero e delle rateizzazioni. La speranza è che le entrate aumentino sensibilmente con l’avvio delle procedure sanzionatorie ai cittadini che continuano a non pagare. “L’universo dei contribuenti morosi”, ha spiegato l’assessore al bilancio Pier Paolo Baretta, “è di quasi 2 miliardi (800 milioni Tari, 770 multe, 250 Imu, 70 Cosap/pubblicità). Di questi circa 900 milioni sono quelli consegnati o da consegnare, nella prima fase del progetto, a Napoli Obiettivo Valore e per i quali avvierà la riscossione. Il rimanente è
gestito da AdER che continua la sua attività”. I primi numeri evidenziano un recupero da evasione di 6,5 milioni, “entrate fresche”, ha sottolineato Baretta, perché a differenza di quelle da riscossione coattiva non si tratta di crediti noti e già iscritti a bilancio in conto residui.

Dei quasi 35 milioni incassati, “quasi 12 sono stati già interamente saldati e più di 23 rateizzati”. L’incasso di ferma per ora a meno del 10% del totale dovuto: un dato “basso se rapportato al volume richiesto”, ma occorre fare la tara al fatto che si tratta di atti molto recenti e non sono ancora partite le sanzioni. All’obiettivo di 1 miliardo in 10 anni dovrebbe contribuire una campagna di sensibilizzazione sui benefici del nuovo sistema e la necessità di pagare il dovuto per finanziare servizi essenziali per la comunità.

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