Ferrari, hai un problema. La doppietta rossa nel Gran Premio d’Australia è un fantastico segnale di rinascita della scuderia di Maranello, che ad oggi sembra l’unica in grado di poter quanto meno scalfire il dominio di Max Verstappen e della Red Bull. Il simbolo di questa inaspettata alba rossa però porta il nome di Carlos Sainz, ovvero il pilota che la stessa Ferrari ha già scaricato, per far spazio a Lewis Hamilton a partire dal 2025, quando l’inglese avrà già compiuto 40 anni. E dopo l’euforia dell’annuncio, questo inizio di stagione 2024 sta lasciando spazio a un atroce dubbio: la Rossa ha fatto uno sbaglio clamoroso?

Gli elementi che fanno pendere la bilancia dalla parte del sì sono vertiginosamente aumentati dopo questo Gp. Già nella gara d’esordio in Bahrein, in realtà, Sainz aveva dimostrato di saper portare la sua Ferrari al limite, piazzandosi sul podio a tre secondi da Sergio Perez e lasciandosi alle spalle Charles Leclerc, che pure era scattato due posizioni più avanti in griglia. Poi il pilota spagnolo si è dovuto fermare per un’appendicite e ha saltato l’appuntamento in Arabia Saudita, dove sul podio ci è salito Leclerc e la scena se l’è presa il 18enne Oliver Bearman, settimo al traguardo al suo esordio in F1. Tornato in extremis per l’Australia, Sainz ha condotto un weekend perfetto: secondo tempo in qualifica, sorpasso su Max Verstappen dopo la partenza e poi una gara da leader mai in discussione, con un ritmo superiore a Leclerc che si è guadagnato la seconda posizione.

Sainz è il pilota che è stato capace di interrompere la striscia di vittorie di Max Verstappen (9), Sainz è stato anche l’unico pilota non Red Bull a vincere un Gran premio nel 2023, quando a Singapore aveva già interrotto il precedente dominio dell’olandese durato 10 Gp. Lo spagnolo è anche il solo insieme a Verstappen ad aver vinto almeno una gara nelle ultime tre stagioni (2022, 2023 e 2024). L’anno scorso ha chiuso la stagione al settimo posto in classifica con 200 punti, solamente sei in meno di Leclerc, con tre podi complessi contro i 6 del monegasco. In qualifica nel 2023 ha ottenuto due pole position, contro le 5 del suo compagno di scuderia che è stato quasi sempre più veloce nel giro secco (almeno prima dell’Australia).

Sainz inoltre ha dimostrato in questo scorcio di stagione di sapersi adattare meglio di Leclerc alla nuova SF-24. Ma il punto qui non è il confronto con il suo compagno di squadra, bensì con chi arriverà a sostituirlo. La carriera di Hamilton non si discute: il più titolato di tutti i tempi insieme a Michael Schumacher. Il più vincente. Un talento straordinario, che però il passare degli anni sta inevitabilmente logorando. L’inglese ha cominciato la stagione con un settimo e un nono posto (prima del ritiro in Australia), facendo sempre peggio del suo compagno di squadra George Russell. A Melbourne in qualifica Hamilton è rimasto perfino fuori dal Q3, scattando dall’undicesima posizione. Hamilton, con una Mercedes in difficoltà, non vince un gran premio dalla fine del 2021.

Forse tre Gran premi sono troppo pochi per tratte delle conclusioni, per forza di cose affrettate. Un elemento però diventa man mano sempre più evidente: la Ferrari aveva già in mano una coppia di piloti perfettamente assortita per poter puntare al titolo nel 2026, quando il cambio di regolamento dovrebbe aprire a nuovi e intriganti scenari. Se Leclerc tradisce o non guida al meglio, Sainz risponde presente. Se il monegasco va più forte, lo spagnolo sa stare al suo posto. L’arrivo di Hamilton in rosso, invece, è un enorme punto di domanda per quanto riguarda gli equilibri interni della scuderia di Maranello e le possibili ripercussioni sulle prestazioni di Leclerc. L’aver scaricato Sainz troppo presto potrebbe trasformarsi in una figuraccia per la Ferrari, soprattutto lo spagnolo dovesse continuare a correre così. L’interessamento della Red Bull è un’altra conferma: il pilota spagnolo è uno dei più solidi nel Circus e non meritava di essere scaricato su due piedi.

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