Letteralmente senza storia. Un vero e proprio allenamento. Non poteva essere più agevole l’esordio di Jannik Sinner nel Masters 1000 di Madrid. Dopo il bye iniziale, il numero 1 del tabellone ha superato ancora una volta Lorenzo Sonego con il punteggio di 6-0 6-3. Per l’altoatesino è la quinta vittoria in carriera sul torinese, la prima sulla terra rossa. Al terzo turno adesso dovrà vedersela contro uno tra Pavel Kotov e Jordan Thompson, avversari insidiosi ma assolutamente alla portata di Sinner, soprattutto di questa versione scesa in campo contro Sonego.

La prima tappa “dell’allenamento” madrileno ha rispettato il pronostico della vigilia. I carichi di lavoro in palestra dell’ultima settimana non hanno intaccato la solita brillantezza dell’azzurro, aiutato anche da un Sonego molto teso e falloso, soprattutto a inizio partita. La chiusura del tetto poi ha ampliato ancora di più una differenza che è apparsa notevole fin dai primissimi punti. La tredicesima vittoria consecutiva contro un italiano rafforza il ruolo di Sinner come uomo-derby, così come quella sudditanza psicologica che ormai lo accompagna costantemente nei confronti dei connazionali. Quella sensazione di essere superiore con la sola presenza in campo, prima che tecnicamente e mentalmente.

Il bilancio di 13-0 contro gli altri italiani è un dato incredibile, che inquadra in maniera netta e inequivocabile la distanza che viene aggiornata dal ranking settimana dopo settimana. In questo momento l’azzurro più vicino è Lorenzo Musetti, 25 posizioni e 7.500 punti più indietro. Sinner è uno dei quattro giocatore dell’era Open a vincere i primi 13 match Atp contro connazionali, dopo lo spagnolo Manuel Orantes, l’argentino Guillermo Vilas e l’australiano Bob Hewitt.

Per Lorenzo Sonego non c’è stato davvero niente da fare. Il torinese è sembravo lontano dalla sua migliore versione, incapace di impensierire il numero 2 del mondo. Alla fine, quello che doveva fare a Madrid è stato fatto: superare il primo turno (nettamente contro Richard Gasquet) e raggiungere il secondo contro Sinner. Dalla capitale spagnola quindi rimane l’ottima prestazione contro Gasquet, che spinge a nutrire buone sensazioni in vista degli Internazionali d’Italia, l’appuntamento più importante dell’anno.

A Roma Sonego non ha solo grandi ricordi (la semifinale contro Novak Djokovic nel 2021), ma può anche usufruire di quel tifo “da Davis” che ha sempre alimentato il suo modo di stare in campo, spingendolo ad alzare la sua asticella oltre la media solita. L’indirizzo del match è apparso evidente fin dai primi 10 punti, tutti a favore di Sinner. Un’inerzia che non si spezza nemmeno nel secondo set. Un allenamento durato un’ora e dieci, fino all’ennesimo errore con il diritto di Sonego. La sensazione, molto forte, è che Sinner giocherà più delle due partite pronosticate al termine di Montecarlo.

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