Il gran premio del Portogallo ha messo nero su bianco alcuni punti per questa stagione, che potrebbero diventare dei punti fermi per l’intero 2024. Andiamo con ordine.

La gara Sprint del sabato la vince Viñales davanti a Marquez e Martin. Bagnaia fa quarto dopo un errore, ma avrebbe potuto vincere serenamente. Domenica, invece, vince Martin davanti a Bastianini e Acosta dopo le cadute di Viñales, che sarebbe arrivato secondo, e Marquez e Bagnaia, dopo un contatto tra i due. Al momento Jorge Martin è il leader della classifica mondiale.

Nel 2023 Bagnaia cadde alla seconda tappa, in Argentina, e anche alla terza, in Texas. La prossima tappa americana per il campione del mondo in carica dovrà essere una gara all’attacco per recuperare quanto prima i punti di distanza dallo spagnolo e rimettersi in carreggiata, ma c’è una novità che può preoccupare il team Ducati ufficiale. Nelle cinque cadute del 2023 Bagnaia era sempre in lotta per la vittoria o quantomeno per conquistare il podio (Argentina cade mentre è secondo, Texas cade mentre è primo, Le Mans cade mentre lotta per il podio, Catalunya cade mentre è primo, India cade mentre è secondo). Ieri abbiamo visto un Bagnaia in grossa difficoltà, mai vicino a i tre piloti di testa e disarmato di fronte ai sorpassi di Acosta e poi Marquez. Quest’anno, come scrivevo, è probabile che non ci sia un vero dominatore, ma tanti protagonisti e Pecco deve darsi una regolata sin da subito se vuole vincere di nuovo.

Marquez è una certezza per il futuro. L’unica Ducati del 2023 competitiva in queste prime due uscite stagionali (Qatar e Portogallo), podio nella Sprint e – al netto della caduta – avrebbe fatto almeno top five. Il potenziale c’è, serve ancora qualche gran premio, ma state certi che Marc tornerà a vincere un gran premio e forse potrà ambire a farlo già dal gran premio statunitense, dove ha già vinto sei volte.

Jorge Martin, tra i candidati al titolo, è quello più in forma? Difficile da dire così, su due piedi. Due settimane fa stavamo idolatrando Bagnaia e ci stavamo chiedendo dove fosse Martin, oggi esattamente il contrario – con la differenza che Jorge non è caduto e questa cosa può fare la differenza. Anche lo scorso anno lo spagnolo è caduto meno del piemontese. Se Jorge riuscirà ad essere per tutto il 2024 quello della seconda metà della scorsa stagione, sarà davvero complicato portargli via lo scettro iridato.

L’Aprilia di Maverick Viñales deve mordersi le mani. Lo spagnolo ha fatto un weekend pazzesco riuscendo a vincere la Sprint e performando in maniera eccezionale la domenica. Solo un problema tecnico non gli ha permesso, a pochi chilometri dalla fine della corsa, di conquistare un secondo posto importante per la stagione sua e dell’azienda di Noale.

E arriviamo al nuovo che avanza, al prossimo fenomeno generazionale: Pedro Acosta. Il bicampione del mondo (Moto3, Moto2) ha guidato in maniera eccezionale per tutta la durata del Gran Premio del Portogallo, non si è preoccupato della gestione delle gomme, ha dato tutto, ha superato i campioni del mondo Marquez e Bagnaia e poi, approfittando della sfortuna tecnica di Viñales, ha conquistato il suo primo podio in MotoGP diventando il terzo pilota più giovane di sempre a riuscirci dopo Randy Mamola e Eduardo Salatino.

Si può dire che se fino a ieri mattina Pedro Acosta era per molti distratti un rookie molto promettente, oggi il mondo ha scoperto un giovane fuoriclasse.

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