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Castello delle Cerimonie confiscato, Donna Imma: “Siamo in pena per i nostri dipendenti”. Il sindaco: “I Polese non potranno più gestire la Sonrisa”

La figlia del "Boss delle Cerimonie" si sfoga dalle pagine del settimanale "Chi"

di F. Q.

Siamo disperati. Ci appelleremo alla Corte di Strasburgo. I nostri legali si stanno muovendo”. Imma Polese commenta così la situazione che sta investendo il Grand Hotel La Sonrisa, meglio nota come il “Castello delle Cerimonie”, la struttura di Sant’Antonio Abate oggetto di una confisca da parte della Cassazione per abusivismo edilizio. Intervistata da Chi la figlia del “Boss delle cerimonie” spiega: “Ma siamo in pena anche per i nostri dipendenti, che sono la nostra famiglia. Stiamo parlando di oltre cento persone che si ritroverebbero senza lavoro”.

“La Sonrisa non può morire” aggiunge Imma. E mentre dipendenti e futuri sposi si interrogano sul destino dell’hotel, il sindaco di Sant’Antonio Abate (Napoli) Ilaria Abagnale fa sapere: “Attendiamo di prendere visione della sentenza e al momento non siamo a conoscenza dei empi previsti per l’acquisizione”. Tre sono gli scenari che si potrebbero profilare all’orizzonte scenari: “la demolizione, il riuso per scopi sociali o il mantenimento della destinazione alberghiera data in affitto a terzi. In ogni caso, la famiglia Polese non potrà più gestire la Sonrisa“.

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