Ci siamo cascati tutti, una volta nella vita: il lavandino è otturato e si ricorre al magico potere dei bicarbonato per sturarlo, come c’è scritto ovunque in rete. O ancora: su Instagram c’è un’influencer che giura di aver creato il mix magico per tenere lontana la polvere, e volete provarci anche voi. Oppure: perché non spargere un po’ di bicarbonato sul materasso per igienizzarlo, proprio come avete visto in quel video su Youtube? Perché questo consiglio – come moltissimi altri che circolano in rete – è assolutamente inutile. I trucchi di economia domestica e igiene stanno avendo il loro momento: non tanto per la stagione (le pulizie di primavera si avvicinano) ma dei social network. Su Instagram e TikTok spopolano i video di influencer che mostrano come ordinare, pulire e sistemare le stanze. Il fenomeno è tanto diffuso da meritarsi un nome (CleanTok) ma non è sempre attendibile. A volte i video propongono consigli inutili, o peggio ancora, dannosi. FqMagazine li ha sottoposti a Dario Bressanini, chimico, divulgatore scientifico e autore del libro “La scienza delle Pulizie” (Gribaudo), per fare chiarezza, evitare sprechi inutili e mix pericolosi.

Perché ci fidiamo più degli influencer che dei chimici?

C’è una convinzione molto radicata nell’immaginario collettivo: che i rimedi fai-da-te possano sostituire il lavoro dei chimici, la ricerca e i controlli sulla qualità e sulla sicurezza. I social media hanno amplificato il fenomeno, ma le bufale sulla pulizia esistono da ben prima: “Da chimico dico che è una battaglia persa – conferma Bressanini – C’è questa idea che i prodotti chimici, con le etichette piene di nomi sconosciuti, siano un modo per ‘fregarci’ e farci spendere dei soldi. Chi usa i rimedi alternativi in qualche modo sente di essere ‘più furbo’ dell’industria chimica”. Usare prodotti come l’aceto, il bicarbonato, il sale e il limone (che definisce “i quattro cavalieri dell’Apocalisse”) ha dei vantaggi pratici: costano poco e sono facilmente reperibili nella credenza. Ma, soprattutto, per molti rappresentano l’alternativa ecosostenibile all’industria chimica. Il fatto che un prodotto sia innocuo per gli esseri umani, però, non significa che sia accettabile sprecarlo. Soprattutto, non significa che non abbia un impatto sul pianeta, specialmente nella fase di produzione. “Usare un prodotto innocuo in modo inutile è comunque una forma di inquinamento: è servita dell’energia per produrre quel bicarbonato, non cresce sugli alberi”. Qualcosa funziona, è vero, altro no: è (letteralmente) una questione di chimica. Abbiamo scelto 7 trucchi “fai da te” virali sui social e li abbiamo sottoposti al vaglio del chimico.

1) Il mix di aceto e bicarbonato per scrostare le pentole

“Ogni volta che qualcuno suggerisce di mescolare aceto e bicarbonato per pulire, un chimico muore”. Così scrive Bressanini aprendo il capitolo del libro che affronta il più persistente dei falsi miti sulle pulizie domestiche: il potere pulente del mix di aceto e bicarbonato, una pozione magica usata per sturare lavandini, pulire le pentole e lustrare il forno. Si tratta di due prodotti innocui, economici e facilmente reperibili, perciò il mix è diventato molto popolare. Ma il bicarbonato è alcalino, l’aceto è acido: reagiscono tra loro trasformandosi in acqua, anidride carbonica e acetato di sodio. Sì, l’anidride carbonica fa “una schiuma”, ma non significa che stia succedendo nulla, né che abbia un effetto detergente.

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2. Una pallina di carta stagnola nella lavastoviglie come brillantante

Stando a TikTok o ai blog per la pulizia, ci sono infiniti modi per usare la carta stagnola in casa. Uno è quello di metterne una pallina nella lavastoviglie al posto del brillantante. Alla base di questo falso mito c’è un fondo di verità scientifica, ma traslata male. “Si può usare l’alluminio per pulire l’argento annerito attraverso una reazione elettrochimica che prevede sale e acqua calda – spiega l’esperto – Senza capire il meccanismo, si è pensato che la carta stagnola avesse un qualche potere pulente e si è iniziato a metterla in lavatrice o in lavastoviglie: non serve a niente”.

3. Le pastiglie per la lavastoviglie per smacchiare i tessuti

Una delle grandi passioni dei cleantoker è la multifunzionalità. Per esempio: perché limitarsi a usare le tabs per la lavastoviglie nell’apposito cestello, quando possono essere diluite con acqua bollente per smacchiare i divani? In realtà ci sono ottime ragioni per non farlo, come spiega Bressanini: “Le tabs sono formulate per funzionare all’interno di una lavastoviglie, dove c’è un getto continuo di acqua bollente che può arrivare a 60-70 gradi. Sono ricche di sostanze che servono a sciogliere i residui di cibo, inclusi i grassi, e contengono degli sbiancanti. Se usate su un tessuto, però, rischiano di rovinarlo”.

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4. Spruzzare l’ammorbidente sulle lenzuola asciutte per profumarle

Per la rubrica “usi alternativi dei prodotti”: TikTok ha un’idea su come sfruttare al massimo l’ammorbidente. Se diluito con acqua in un contenitore spray, può diventare un ottimo profumatore per ambienti da spruzzare qua e là, specialmente sulle tende. Non solo: vaporizzandolo sulle lenzuola, giurano i creator, si distendono le pieghe e si avrà un letto sempre morbido, fresco e profumato. Non copiateli: non solo è uno spreco di prodotto, ma può procurare diversi danni. “L’ammorbidente nasce per essere usato molto diluito (in lavatrice ci passano 40, 50 litri d’acqua) e poi viene risciacquato, per cui ne rimangono pochissime tracce nelle fibre dei vestiti. È pericoloso utilizzare l’ammorbidente concentrato per spargerlo in giro perché contiene di solito sostanze molto allergeniche. Non è fatto per essere messo direttamente a contatto con la pelle”.

@candacehb

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♬ Taste It – TELL YOUR STORY music by Ikson™

5. Spargere il bicarbonato sui tappeti prima di passare l’aspirapolvere

Ah, il bicarbonato di sodio, il Sacro Graal degli amanti del pulito. A dar retta a blogger e content creator, ci si può fare praticamente qualsiasi cosa in bagno e in cucina. Ma uno degli usi più singolari in cui ci siamo imbattuti su TikTok è quella di spargerlo su materassi e tappeti prima di passare l’aspirapolvere. A che scopo? “C’è quest’idea che il bicarbonato disinfetti o sia utile contro gli acari della polvere. Ma non è né un disinfettante né un insetticida”, precisa Bressanini. Vale la pena sottolinearlo: non è neanche uno sbiancante, né igienizzante né un anticalcare. Ma quindi, cosa ci si fa? Moltissime cose: il bicarbonato è leggermente abrasivo, è un anti acido e produce anidride carbonica (da cui il suo impiego in cucina).

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6. Una miscela di acqua e olio per tenere lontana la polvere

Madame Sweat, che su TikTok si presenta come un’esperta d’igiene, ha regalato ai suoi 700mila follower la ricetta per “spolverare solo una volta al mese”: spruzzare sui mobili una miscela di acqua, olio e aceto. Il trucco si è diffuso con alcune varianti che consigliano il succo di limone al posto dell’aceto. Ma in ogni caso, Bressanini è perplesso: “Olio, acqua, limone e aceto… io ci metterei un po’ di rosmarino e lo userei per spennellare un rombo al forno”, conclude scherzando.

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7. Usare l’aceto al posto dell’ammorbidente

Dai consigli delle nonne ai social, si è diffusa sempre più l’idea che si possa risparmiare sull’ammorbidente usando, al suo posto, un bicchiere d’aceto. “In questo caso c’è un piccolo fondo di verità, diciamo così – spiega Bressanini – Perché il calcare è fatto di ioni calcio che si possono depositare sia nella lavatrice sia sui vestiti e quindi, per esempio, rendono gli asciugamani duri. Il calcare è alcalino, quindi serve un acido per scioglierlo. Il migliore però è l’acido citrico, che è molto più efficace, ma una volta non era disponibile. L’aceto ha un po’ questo tipo di effetto: serve in parte per sciogliere gli eventuali residui di calcare che sono rimasti nella lavatrice. I detersivi per la lavatrice, poi, di solito sono alcalini: eventualmente un po’ di aceto può neutralizzare i residui”.

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