Si chiama Artura Spider l’ultima nata in casa McLaren, versione decappottabile dell’omonimo coupé. Principale differenza con l’edizione chiusa? Il tetto di carbonio, dotato di superficie oscurabile elettricamente, che si apre in 11 secondi: tanti ne bastano per far entrare il cielo nell’abitacolo. Con l’arrivo della Spider, la Artura si aggiorna anche nell’infotelematica e nelle finiture di carbonio.

L’aggravio di peso del tetto apribile (e relativo meccanismo) è di appena 62 kg rispetto all’edizione chiusa, per 1.457 kg a secco totali. Spinta da un powertrain ibrido in grado di sprigionare ben 700 CV di potenza, erogati da un V6 3.0 biturbo e da un propulsore elettrico integrato al cambio automatico a 8 marce; l’elettromotore è alimentato da una batteria da 7,4 kWh, che consente di marciare per 33 km in modalità 100% elettrica.

Esaltanti le prestazioni: zero-cento divorato in 3 secondi, zero-duecento in 8,4 secondi e velocità massima di 330 km/h. Quattro le modalità di guida previste – E-Mode, Comfort, Sport e Track –, pensate per cucirsi addosso la vettura a seconda dei frangenti di utilizzo.

Da segnalare pure l’adozione di nuovi supporti motore e ammortizzatori rivisti, che hanno permesso di ottimizzare ulteriormente la già brillante dinamica di guida. L’impianto frenante adotta dischi carboceramici, morsi da pinze modificate e comandate da una nuova taratura dell’Abs: bastano 31 metri per fermarsi da 100 km/h a zero. Prezzi: la Spider costa 276 mila euro, circa 25 mila in più del coupé.

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