Attualità

“Essere uomo oggi è più difficile e i giovani della Gen Z sono preoccupati. Tutta colpa del femminismo”: ecco i risultati del nuovo studio

A rivelare questo pensiero è stata una nutrita parte dei giovani maschi che hanno preso parte al sondaggio e del King’s College di Londra

di Simona Griggio

“Essere uomo oggi è più difficile. Tutta colpa del femminismo”. A rivelare questo pensiero è stata una nutrita parte dei giovani maschi che hanno preso parte al sondaggio e del King’s College di Londra. Il risultato della ricerca sulle opinioni di ragazzi e ragazze fra i 16 e i 29 anni sul divario di genere ha portato alla luce questo e altri pensieri della generazione Z. Non solo un quarto dei maschi è convinto che sia più facile vivere da femmine ma molti sostengono che il femminismo abbia fatto più male che bene. Questi dati sono emersi a sorpresa da uno studio del Policy Institute del King’s College di Londra e del Global Institute for Women’s Leadership, in collaborazione con Ipsos Uk, su un sondaggio rappresentativo di 3.716 persone.

Il tema? Le differenze di opinione fra giovani uomini e giovani donne nell’approccio alla mascolinità e alle pari opportunità. Per i professori e studiosi che hanno condotto il progetto, tra cui Bobby Duffy, direttore del Policy Institute del King’s College, e Rosie Campbell, direttrice del Global Institute for Women Leadership dello stesso collegio, i risultati dello studio sono in parte sorprendenti. PeSpiega il direttore dell’istituto: “Di solito le nuove generazioni sono a proprio agio con concetti e mode emergenti e hanno vedute simili con poca differenza di genere”. Ecco la sorpresa: in questo caso lo studio ha colto una componente inaspettata, che certo non rappresenta la gran parte dei ragazzi ma è allarmante. Insomma, un divario di vedute che potrebbe aprire a scenari di reciproca incomprensione in futuro. Prosegue Bobby Duffy: “Se è vero che la maggioranza della generazione Z crede che la vita sia più difficile per le donne che per gli uomini, qui vediamo che c’è una minoranza non indifferente che ha idee diverse, un fatto che fa pensare alla possibilità di divari non necessariamente pacifici in futuro”. Vediamo alcuni dei risultati dello studio. Le donne della generazione Z al 68 per cento credono che sia più difficile essere donna che uomo, mentre solo il 35 per cento degli uomini della medesima fascia d’età condivide quel punto di vista. Inoltre il 30 dei maschi tra i 16 e i 29 anni ritiene che fra vent’anni sarà più difficile essere uomo che donna e il 19 per cento che sarà ‘molto’ più difficile.

Per Rosie Campbell, direttrice del Global Institute for Women Leadership, alla base della spiegazione ci sarebbe l’utilizzo dei social come fonte di informazione da parte dei giovani: “Siamo solo all’inizio della comprensione ma il fatto che questo gruppo sia il primo a ricavare la maggior parte delle loro informazioni dai social media è probabile che sia almeno una parte della spiegazione”. Insomma, i social fornirebbero una visione non reale del divario fra uomo e donna. “Sembra che i giovani di sesso maschile – argomenta ancora Campbell – a questo punto della propria vita abbiano sentito parlare molto del ‘girl power’ ma non abbiano ancora capito le disuguaglianze che esistono, ad esempio, in campi come il lavoro e la cura dei figli”. Lo studio non solo ha evidenziato che in alcuni casi i giovani uomini di oggi sono meno favorevoli all’azione sull’uguaglianza di genere rispetto agli uomini più anziani, ma che sono preoccupati per le sfide che dovranno affrontare.

Gideon Skinner, responsabile della ricerca di Ipsos Uk, conferma che c’è un certo pessimismo fra i giovani uomini e le giovani donne sul loro futuro ma da prospettive diverse: “Le giovani sentono che, nonostante i progressi del femminismo la vita delle donne rimarrà comunque più dura rispetto a quella maschile nei prossimi decenni. Ma i giovani, d’altra parte, sono invece preoccupati che sarà la loro vita a diventare più difficile”. Poi Skinner mette in guardia dalle esagerazioni: “Importante non esagerare le divisioni – spiega – è ancora solo una minoranza quella dei giovani che pensano che le pari opportunità siano andate troppo oltre”. Che fare allora? L’esperto invita a riflettere: “La spaccatura può aumentare se non adottiamo misure per comprendere queste divisioni e fare di più per migliorare le prospettive per la vita dei giovani”.

“Essere uomo oggi è più difficile e i giovani della Gen Z sono preoccupati. Tutta colpa del femminismo”: ecco i risultati del nuovo studio
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione